Alimentazione per bambini
Alimentazione vegetariana per i bambini: i pro e i contro
I bambini possono seguire una dieta vegetariana, oppure l’assenza delle proteine animali può creare in loro pericolose carenze? Scopriamolo
Sono tanti i genitori vegetariani che decidono di crescere i loro bambini eliminando dalla loro alimentazione le proteine di origine animale, o meglio, quelle derivanti da carne e pesce. Si tratta di un a dieta adeguata anche ai piccoli nell’età della crescita, oppure può esser pericoloso privarli delle proteine nobili e dei minerali (tra cui il prezioso ferro) contenuti nei cibi “proibiti”? Vediamo di fare un po’ il punto della situazione.
Sappiamo, ed è lo stesso oncologo Umberto Veronesi a dircelo, che mangiare carne favorisce lo sviluppo dei tumori a lungo andare, e che pertanto sarebbe meglio, se non proprio seguire un’alimentazione strettamente vegetariana, ridurre il consumo di questi cibi.
Detto questo, è anche vero che tanti pediatri sconsigliano una dieta vegetariana, perché sia durante lo svezzamento che per tutta l’infanzia e la pubertà, i bimbi necessitano di tante proteine e di tanto ferro e calcio, e che questi principi nutritivi li trovano soprattutto nella carne e nei derivati, così come nel pesce. In realtà, questo non è proprio vero.
Le proteine, come sappiamo, sono presenti largamente anche negli alimenti di origine vegetale, come ad esempio i legumi, tra cui la soia e i suoi derivati, e il glutine dei cereali da cui si produce il seitan (un ottimo sostituto veggy della carne). Inoltre, una volta che il bambino consuma le uova (uno degli alimenti più completi che esistano) e latticini, proteine animali, vitamine del gruppo B, calcio e ferro li recupera facilmente.
Ci sono poi tanti cibi adatti proprio per chi segua una dieta vegetariana che si trovano anche nel formato per la prima infanzia (persino gli omogeneizzati), addizionati di ferro, calcio, vitamina D e del gruppo B, e altri oligoelementi necessari per la crescita corretta dei bambini. In buona sostanza, è quindi una questione di equilibrio.
Genitori vegani (che quindi non consumano neppure latte e uova), dovrebbero però, almeno per tutta la fase dello sviluppo dei loro figli, inserire questi cibi nella loro dieta perché la completano ed evitano pericolose carenze nutrizionali. Un rischio, ad esempio, è quello costituito dalla anemia perniciosa, che deriva da una carenza di vitamina B12.
Ergo, la soluzione è quella di far seguire il bambino da un bravo nutrizionista esperto in alimentazione vegetariana per i più piccoli e dal pediatra, effettuare ogni tanto le analisi del sangue per essere sicuri che assuma tutte le sostanze di cui necessita e… stare sereni!
Foto| via Pinterest