Cronaca
I sintomi della montata lattea e come allattare correttamente
La neomamma comincia ad allattare il suo bebè al seno quando arriva la cosiddetta montata lattea. Vediamo quando si verifica questo fenomeno e come riconoscerne i sintomi
La montata lattea è un fenomeno fisiologico che interessa le neomamme che abbiano appena partorito il loro bambino.
Si verifica, in genere, dopo una settimana, massimo 10 giorni, dalla nascita e consente di cominciare l’allattamento al seno del neonato, che secondo le linee guida dell’OMS dovrebbe prolungarsi in maniera esclusiva per tutti i primi sei mesi di vita del piccolo.
Prima del latte materno vero e proprio, in gravidanza e subito dopo il parto, la donna secerne una sorta di liquido “precursore” chiamato colostro, di color giallo chiaro e di consistenza sierosa, abbastanza nutriente (infatti è bene che la neomamma dia subito il seno al bebè anche per nutrirlo con questo alimento), anche se non come il latte vero e proprio.
Quest’ultimo “arriva”, come anticipato, dopo un po’ di giorni dal parto, stimolato da un ormone chiamato prolattina, ma anche dalla stessa suzione del neonato. Attaccare al seno il bebè anche solo per nutrirlo con i colostro, infatti, stimola la montata lattea, perché una donna produce il latte in base alle richieste del bebè, che succhiando dal capezzolo induce una maggiore produzione di prolattina, e quindi di latte.
Detto questo, quali sono i segnali fisici dell’arrivo della montata lattea? Il seno appare più turgido e sensibile, sottocute le vene diventano più evidenti, e la pelle intorno al capezzolo appare più calda e tesa. A quel punto, solo con una leggera pressione della dita sul capezzolo, il latte fuoriesce. Come si attacca correttamente il bebè al seno?
Secondo le linee guida diffuse dai pediatri dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, è molto importante che la mamma assuma la posizione giusta. Quindi, per prima cosa dovrà stare comoda, con la schiena ben dritta e poggiata ad una superficie che la sostenga. Eventualmente può essere utile usare l’apposito cuscino per l’allattamento.
Il bambino va tenuto saldamente in braccio, con il corpo in linea e la testa rivolta verso il seno materno. Il nasino deve essere ad altezza capezzolo. A questo punto la mamma afferrerà il seno a C, con 4 dita sotto la mammella e il pollice sopra, in modo da introdurre il capezzolo, con una porzione di areola, nella bocca spalancata del bambino. Il mento del bambino deve aderire al seno e la lingua deve trovarsi tra capezzolo e labbro inferiore. Tutto chiaro?