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Cronaca

Le curiosità pasquali in Italia da raccontare ai bambini su questa Festa

Quali sono le leggende e le curiosità regionali che circondano la Pasqua da raccontare ai bambini per far conoscere loro questa meravigliosa festività religiosa? Scopriamone qualcuna

La Pasqua in Italia è circondata da tante bellissime leggende e curiosità che, se magari sono poco “attendibili” dal punto di vista dell’ortodossia religiosa, non per questo sono meno prive di fascino. Storie da raccontare, che spesso traggono origine da credenze precristiane, come quella del coniglietto pasquale, ma anche da elementi della natura che, in primavera, prendono vita diventando simbolo della rinascita di Gesù, o della sua Passione.

E’ bello coinvolgere i bambini nella preparazione alla Pasqua di Resurrezione anche prendendo spunto da queste bellissime storie, di cui si rischia di perdere memoria. Un modo per creare un’atmosfera di emozionante attesa e di stupore.

Del resto, questi racconti, queste curiosità, sono molto simili alla fiabe, e pertanto perfette anche per i bimbi più piccoli. Eccone alcune.

  • La leggenda della passiflora
    Tanto tempo fa, quando nacque la primavera dalla tenebre e dal gelo, sulla terra tutte le piante cominciarono a fiorire. Tutte tranne una, che impiegò troppo tempo per germogliare e spuntare dalle zolle di terra, senza riuscire a fiorire come le altre. Per questo la piantina senza nome soffriva, e si struggeva per non poter sfruttare come le altre il calore della sole primaverile facendo sbocciare i suoi fiori. Ogni giorno pregava Dio e con umili parole, affinché potesse anche lei partecipare della rinascita della natura.

    Pregava e Dio le rispose: “Anche tu fiorirai”, le disse. Ma le settimane passavano. Un giorno, alla piantina, senza nome, giunsero suoni pieni di dolore e di angoscia, urla di sofferenza, pianti, grida di incitamento piene di crudeltà e di violenza. Quel giorno, un uomo sfigurato dalla fatica, con il corpo segnato dalle piaghe e dalle ferite, con una corona di spine che gli lacerava la fronte, arrancando passò vicino alla piantina sostenendo una grande croce.

    Saliva verso il monte Calvario. La piantina, al vedere tanto dolore, si commosse nel profondo, e desiderò con tutto il cuore poter piangere. Proprio in quell’attimo, Gesù passò vicino ai suoi steli nudi, e una goccia di sudore mista a sangue cadde proprio sulle foglie della piantina. Ecco che accade il miracolo: la piantina fiorì! Un fiore che recava in sé i simboli della Passione di Cristo: la corona, un martello e dei chiodi. Era nata la passiflora o fiore della passione

  • La leggenda del pettirosso
    Quando Gesù si trovava crocifisso sulla croce, prima di morire, soffriva tanto a causa delle ferite. Un piccolo uccellino che volava lì vicino, nel vedere quell’uomo così piagato, provò una grande pietà, e desiderò aiutarlo. Pertanto, si avvicinò al suo viso, solcato dal sangue che colava dalla corona di spine che gli si conficcavano sulla fronte, e cercò di alleviare tanta sofferenza.

    Con il suo piccolo becco, tentò di estrarre quante più spine poté, ma nel farlo gocce del sangue di Cristo macchiarono le morbide piume del suo petto, creando una chiazza rossa a forma di cuore. Dal quel momento, per tutti, l’uccellino fu chiamato pettirosso, e i suoi discendenti continuarono a portare le piume sanguigne a memoria del gesto pietoso del loro antenato

  • La leggenda del coniglietto di Pasqua
    Il coniglietto di Pasqua è un simbolo pasquale che alle nostre latitudini è arrivato abbastanza tardi, anche se, nell’Alto Adige, per via dell’influenza tedesca, questo animaletto è sempre stato presente nelle tradizioni associate alla Festa di Pasqua. Ma perché proprio i coniglio? Ebbene, per capirlo dobbiamo tornare molto indietro nel tempo, ad un’epoca precristiana, quando questo animaletto tenero e simpatico, era caro a Venere per la sua prolificità.

    In tal senso era visto come un protettore della fecondità e un simbolo della primavera. Ma soprattutto, rappresentava la vita che rinasce, che si rinnova. Probabilmente è questa la ragione per cui al coniglio di Pasqua si associa un altro simbolo della Festa: le uova. Il dolce coniglietto le porta in dono nei tipici cestini ai bambini, o le nasconde dispettosamente per la casa o il giardino (parliamo di quelle colorate e decorate), che dovranno poi essere recuperate in una divertente “caccia al tesoro” pasquale

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