Alimentazione per bambini
Omogeneizzati per lo svezzamento e oltre: i pro e i contro
Gli omogeneizzati per lo svezzamento dei bambini sono sicuri? E per quanto tempo dovrebbero essere inseriti nella dieta dei bambini? Vediamo pro e contro
Quasi tutte le mamme e i papà, in fase di svezzamento (o divezzamento) del bambino, iniziano con gli omogeneizzati, proprio come consigliato dai pediatri. Tuttavia, se per le prime pappe del bebè questi prodotti vengono ritenuti ideali, cosa accade nel prosieguo dello svezzamento?
In buona sostanza, per quanto tempo è lecito continuare a nutrire il proprio bambino con gli alimenti industriali in vasetto o liofilizzati, anziché con quelli freschi e cucinati in casa? La questione è dibattuta, e spesso la posizione dei genitori diverge da quella dei nutrizionisti dell’infanzia.
Questi ultimi, infatti, sostengono la “causa” degli omogeneizzati industriali, sia biologici che non, perché presentano delle caratteristiche di qualità (delle materie prime, che provengono da coltivazioni e allevamenti rigorosamente controllati e privi di pesticidi, ormoni o contaminazioni OGM come da normativa europea), e di consistenza perfette per il palato e lo stomaco ancora delicati dei bambini.
Per questa ragione si può proseguire per tutto il primo anno di vita, ma anche oltre (diciamo fino ai 3 anni, quando il bimbo è pronto per condividere finalmente la tavola con gli adulti), a proporre al piccolo pasti con gli omogenizzati. Detto questo, è però più probabile che la virtù stia nel mezzo. In genere la mamme e i papà effettuano uno svezzamento misto, in cui siano presenti sia gli alimenti per l’infanzia comprati al supermercato (o in farmacia) che gli omologhi freschi fatti in casa.
E’ però molto importante, affinché il bambino possa davvero assumere il meglio dai cibi freschi, ovvero le sostanza nutritive (proteine, vitamine, minerali e fibre) che in esso sono contenute, scegliere sempre prodotti di prima qualità, che siano delicati, magri (nel caso di carne e pesce), freschi. Gli omogenizzati fatti in casa, ad esempio con il Bimby, vanno conditi poco, bisogna evitare di aggiungere sale o troppo formaggio e olio, per non rischiare di iperalimentare il piccolo esponendolo al rischio di sovrappeso.
Detto questo, con qualche accorgimento, si può cominciare quasi da subito, seguendo lo schema di introduzione dei vari alimenti fornito dal pediatra onde evitare il rischio di allergie, a dare anche gli alimenti freschi, oltre all’omogenizzato, come ad esempio la frutta. Non bisogna, però, demonizzare il prodotto industriale! Come anticipato, questi sono sicuri e certificati, pensati proprio per le esigenza dei neonati. Se preferite, e vi sentite più sicuri, potete scegliere omogeneizzati biologici, un pochino più costosi ma eccellenti.
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