Gravidanza
Gravidanza a rischio e retribuzione: come funziona e a chi rivolgersi
In caso di gravidanza a rischio, come si può richiedere la maternità anticipata per poter stare lontane dal lavoro e dedicarsi solo alla cura del proprio bambino che cresce nella pancia? Quali sono i diritti di retribuzione e a chi dobbiamo rivolgerci?
In caso di gravidanza a rischio, il vostro ginecologo vi consiglierà sicuramente di chiedere la maternità anticipata. L’astensione obbligatoria dal lavoro, solitamente viene concesso alle future mamme dipendenti o iscritte alla gestione separata dell’Inps due mesi prima del parto e tre mesi dopo il parto, con la possibilità di posticipare la data di inizio ad un mese dal parto e usufruendo così di un mese in più dopo la nascita del pupo.
Capita talvolta, però, che la gravidanza non proceda serenamente e che la donna possa essere costretta a prendere la maternità anticipata: questa è concessa nel caso in cui la donna soffra di problemi di salute che possano mettere a rischio la gravidanza e che richiedono riposo, nel caso in cui la donna lavori in un’attività che potrebbe mettere a rischio la gravidanza, nel caso in cui svolga mansioni pesanti e non possa essere spostata in altri settori.
Per poter richiedere la maternità anticipata bisogna presentare domanda presso la direzione provinciale del lavoro competente per territorio, allegando il certificato medico che attesti i problemi e il certificato di gravidanza. La direzione rilascia una ricevuta in duplice copia, una va consegnata al datore di lavoro: l’approvazione avviene solitamente in sette giorni.
Come per l’astensione obbligatoria, l’INPS versa l’80% della retribuzione, mentre il restante 20% è a carico del datore di lavoro.
Foto | da Flickr di bframe
Via | Arealavoro
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