Papà
Mamme da legare: Il diverso modo del bambino di relazionarsi con la mamma o col papà
Non so se capita anche a voi, ma a volte guardo mia figlia che gioca col mio compagno e penso: cosa ha lui, più di me?
Sì, perché quando lui torna a casa la bambina impazzisce: sbatte mani e piedi, ride come se le avessero raccontato la barzelletta più divertente del mondo e, quando lui le si avvicina per prenderla, lei nasconde il viso e fa la donzella pudica.
Invece, la mattina, quando mi vede per la prima volta nella giornata, mi fa un sorriso affettuoso ma contenuto, si strofina gli occhi e fa un sospiro come per dire: “vabbè, c’è lei, pazienza”. Quando mi metto sul tappeto per giocare, mi guarda perplessa e sembra porgermi un giocattolo più per farmi contenta e farmi stare zitta che per altro. Quando sul tappeto ci si mette il padre, invece, inizia a scalarlo come fosse una montagna battendo le manine e urlando.
Se a tavola mi metto di impegno per farla mangiare e lei non ne ha voglia, qualsiasi tentativo è inutile. Se il padre appena appena fa “gnaaaam!”, spalanca la bocca ridendo e mangia di tutto. Niente da fare, è lui il suo compagno di giochi preferito. C’è una complicità tra i due sorprendente, e già so che, tra qualche anno, io sarò “l’arpia” e lui “papino”.
Gelosa? No, nemmeno un po’. Io sono quella da cui correre quando si fa male, quella cui chiedere l’acqua, quella cui rivolgersi quando ha sonno. Io sono quella da tiranneggiare quando è di cattivo umore e quella da guardare con aria interrogativa quando qualcuno la prende in braccio: “posso? È tutto sotto controllo? “.
La mamma è quella dei bisogni primari, nonostante il papà le abbia dato tanti biberon quanti gliene ho dati io e le abbia cambiato tanti pannolini quanti gliene ho cambiati io. E sopporterò quando, tra qualche anno, si coalizzeranno per prendermi in giro.
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