Cronaca
Come donare il latte materno alle Banche del Latte in Italia
Una donna che allatti da meno di sei mesi e produca più latte di quanto necessiti il suo bebè, può donare le eccedenze alle Banche del Latte Umano Donato, che sono diverse in Italia. Vediamo come fare
Molte mamme in allattamento sentono il desiderio di donare una piccola quota del proprio latte affinché diventi nutrimento per i bebè ricoverati nei reparti di terapia intensiva neonatale, come ad esempio i prematuri in condizioni cliniche critiche.
Come sappiamo, infatti, la produzione del latte materno viene indotto dalla suzione del bambino, ma le neomamme di bimbi prematuri che si trovino in incubatrice spesso non producono latte adeguato ai loro piccoli. Ecco perché sono nate le Banche del Latte Umano Donato, dei veri centri di raccolta specializzati in cui le mamme “nutrici” possano lasciare il proprio latte per chi ne avrà bisogno.
Le modalità si selezione delle donatrici è molto scrupoloso, infatti quando una donna in allattamento decida di voler diventare una nutrice, deve per prima cosa recarsi presso la Banca del Latte più vicina e sottoporsi ad alcuni controlli di rito per esser inserita in lista. Non possono donare le mamme che naturalmente facciano uso di droghe o assumano farmaci potenzialmente tossici, che abbiano malattie come l’epatite o sia sieropositive, le fumatrici e chi segua uno stile di vita sregolato.
Le donatrici perfette, invece, sono le mamme che allattino da meno di sei mesi (oltre questo periodo la donazione è sconsigliata), e che abbiano una produzione abbondante tale da eccedere le necessità del proprio bebè. insomma, un po’ come le balie di un tempo! Come effettuare la raccolta? Ci sono due modalità, una volta che la donatrice sia stata inserita nella lista, può recarsi direttamente nelle strutture specializzate della Banca del Latte e procedere alla raccolta.
Diversamente, può effettuare la raccolta e conservare il latte in casa, seguendo con scrupolo le indicazioni fornite dal personale della Banca. Il consiglio è quello di effettuare la raccolta con il tiralatte dopo la poppata del proprio bebè, per svuotare il seno e indurre una maggiore produzione di latte.
Per evitare possibili contaminazioni bisogna sempre seguire le norme igieniche basilari, come il lavarsi bene la mani prima di toccare il tiralatte e i contenitori in cui si raccoglierà il latte (forniti dalla Banca stessa), e il detergere con acqua e sapone anche tutte le parti del tiralatte stesso.
Il latte si conserva benissimo in frigo per 24 ore, successivamente può essere congelato nel freezer. Anche una piccola quota di latte è preziosa, ecco perché se una mamma può diventare donatrice e ne sente il desiderio, è bene che lo faccia. Ecco dove trovare tutte le info sule modalità di donazione e l’elenco delle Banche del Lette in Italia.