Salute e benessere
IVU nei neonati e nei bambini: il test da fare e le cure efficaci
Con la sigla IVU si identificano tutte le infezioni alle vie urinarie, malattie molto frequenti nel neonato e nei bambini in età pediatrica. Vediamo come riconoscerle e curarle
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La sigla IVU raggruppa le principali infezioni alle vie urinarie che sono tra i disturbi ricorrenti nei neonati e nei bambini. Per la precisione queste malattie hanno una incidenza elevata soprattutto nel periodo neonatale, andando a colpire soprattutto i maschietti (7% contro il circa 3% nelle femminucce), mentre la percentuale si ribalta completamente dopo qualche anno, quando saranno le bambine ad essere maggiormente soggette alle IVU.
Cistiti, pielonefriti, uretriti, sono spesso causare dall’azione infettiva di batteri, soprattutto nel neonato, che infatti in genere presenta, tra i sintomi, febbre superiore ai 38°.
Tra gli altri sintomi di una infezione alle vie urinarie, sempre nel neonato, ci sono il pianto incontrollato, soprattutto durante la minzione, il dimagrimento o il mancato aumento di peso, urina dall’odore pungente o con tracce di sangue, diarrea. Purtroppo, soprattutto quando non sia presente la febbre alta, o sintomi molto intensi, è difficile indovinare, nel proprio bebè, questo tipo di infezioni, che pertanto possono degenerare.
Dalla vescica (la cistite è una delle infezioni più comuni), infatti, i germi possono migrare ai reni provocando una pielonefrite acuta (PNA), che è un pochino più pericolosa e che va stroncata quanto prima. Nei neonati maschi la maggior parte delle IVU ricorrenti è data da una malformazione alle vie urinarie, mentre le bambine più grandicelle, fino alla pubertà (e spesso anche dopo), sono più rischio per ragioni anatomiche, ovvero per l’uretra più corta e la vicinanza dell’orifizio vaginale con quello anale.
E’ infatti facile trasmettere i batteri fecali dall’ano alla vagina e da qui, alla vescica. Infatti sovente le IVU nelle bimbe si associano anche a infezioni vaginali. Alcune forme di IVU sono poco rilevanti, nel senso che sono provocate da germi poco aggressivi e in genere passano da asole, quando, però compaiano la febbre e i tipici dolori nell’atto della minzione e magari anche presenza di sangue nella pipì, si deve sottoporre il bambino, o il neonato, ad un test delle urine con urinocoltura.
Questo serve per individuare i bacilli che provocano l’infezione e selezionare l’antibiotico che sia in grado di debellarlo. Infatti le IVU batteriche vanno sempre curate molto bene con gli antibiotici. Spesso, dopo la cura vera e propria, che può essere anche lunghetta se l’infezione ha raggiunte le alte vie urinarie, si continua a somministrare al neonato o al bambino una terapia antibiotica a basso dosaggio per evitare il rischio delle recidive, che è concretamente alto nei bimbi predisposti.
Se l’IVU ha interessato i reni è necessario anche sottoporre il bambino ad un’ecografia renale e ad una cistografia. Un’alimentazione ricca di antiossidanti, di minerali tra cui potassio e magnesio, e di vitamina C (contenute soprattutto in frutta e verdura) è molto importante per prevenire queste fastidiose infezioni e rinforzare il sistema immunitario del bebè.