Gravidanza
Ematocrito basso in gravidanza: le cause e le terapie da seguire
Cosa vuol dire quando il valore dell’ematocrito è inferiore alla media in gravidanza? Vediamo in che misura si tratta di un fenomeno fisiologico e quando preoccuparci
[blogo-video provider_video_id=”TOZ0TpCDo64″ provider=”youtube” title=”Lettura degli esami del sangue” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=TOZ0TpCDo64″]
Se siete in gravidanza probabilmente vi sarete accorte che alcuni valori del sangue, come l’ematocrito, nelle analisi di routine risultano più bassi della media.
Spesso una donna incinta si ritrova con globuli rossi, emoglobina, ferro, ma anche globuli bianchi, più bassi della norma, e si preoccupa. In realtà questa condizione, rilevata nel classico test emocromotitometrico (o emocromo), è abbastanza normale e denuncia semplicemente una modificazione fisiologica della composizione del sangue materno.
Infatti l’ematocrito misura la a percentuale sanguigndella parte corpuscolata, ovvero delle cellule ematiche, rispetto alla parte sierosa che è il plasma sanguigno. E’ importante sapere che in gravidanza il midollo osseo femminile, che produce tutte le cellule del sangue tra cui le più numerose, i globuli rossi o eritrociti, deve produrre una volume sanguigno mediamente superiore, perché deve arrivare al feto in pieno sviluppo, e quindi risulta più diluito rispetto alla norma.
Detto questo, c’è anche un altro fattore da considerare, spesso una donna incinta può, proprio per la ragione che deve produrre più sangue, ritrovarsi con una lieve anemia. In particolare questo può accadere quando la futura mamma risulti “a secco” di riserve di ferro, il minerale che a sua volta serve per “costruire” l’emoglobina, la proteina costitutiva dei globuli rossi.
Ecco perché il medico, di fronte a valori troppo bassi di eritrociti, emoglobina, ferro (sideremia e ferritina) ed ematocrito, può stabilire una dieta ricca di ferro o anche una supplementazione attraverso integratori naturali. Solo in gravi casi è necessario ricorrere a misure più drastiche come le trasfusioni. In ogni caso, non dovete preoccuparvi troppo, ma solo parlarne con il vostro ginecologo e seguire i suoi consigli.