Gravidanza
Emoglobina bassa in gravidanza: sintomi, cause e cure
L’emoglobina è la proteina costitutiva dei globuli rossi del sangue. Cosa significa averla bassa in gravidanza e quali sintomi comporta?
In gravidanza il sangue della futura mamma cambia un pochino, e alcuni valori, come l’emoglobina, e in generale tutte le cellule ematiche tra cui i globuli rossi, possono risultare più bassi della media. Il fenomeno è fisiologico, per cui, a meno che non si verifichino delle anomalie sospette, non deve destare particolare preoccupazione nella futura mamma.
Il fatto è che durante la gravidanza, soprattutto nell’ultima fase, il midollo osseo materno deve produrre più sangue ma questo viene “condiviso” con il feto, che ha bisogno di continuo nutrimento, per questo aumenta la concentrazione del plasma sanguigno, che è la parte liquida del sangue, e si riduce, o meglio, si “diluisce” la parte corpuscolata.
Questa include tutte le cellule del sangue, come i globuli rossi, o eritrociti, i globuli bianchi, o leucociti, e altre sostanze tra cui l’emoglobina. Quest’ultima è una proteina formata prevalentemente di ferro, che serve per la costituzione dei globuli rossi. Ecco che, quindi, riducendosi questi si riduce anche la concentrazione ematica di emoglobina.
Vi è poi una ragione specifica per cui la futura mamma possa trovarsi in condizioni di leggera anemia associata proprio ad emoglobina bassa: la carenza di ferro. Come anticipato, questo minerale che viene sintetizzato dall’alimentazione, è indispensabile per “costruire” questa proteina, ma in gravidanza è facile trovarsi in condizione di anemia sideropenica, perché una buona quota viene “rubata” dal feto.
Se, poi, la mamma soffriva di carenza di ferro già prima di restare incinta, una condizione comune tra le donne in età fertile, il problema potrebbe acuirsi. I sintomi di questo impoverimento del sangue sono: debolezza, pallore, ronzii alle orecchie e pressione bassa, inappetenza, talvolta irritabilità, nausea, spossatezza.
Per ridurre il malessere è perciò indicato modificare la dieta in do da assumere più cibi ricchi di ferro biodisponibile, e magari associare degli integratori alimentari se il medico lo ritiene opportuno.