Gravidanza
Fertilità e ovaio policistico: è possibile la gravidanza?
Una donna con la sindrome dell’ovaio policistico può restare incinta? Vediamo le possibili implicazioni di questo disturbo sulla fertilità
La sindrome dell’ovaio policisitco – PCOS – è un disturbo che colpisce circa l’8-10% delle donne giovani, creando in loro una serie di scompensi e soprattutto riducendone in modo significativo la capacità procreativa, la fertilità.
Di che problema stiamo parlando? Nelle donne affette da PCOS, le ovaie, per cause non del tutto chiarite, si ricoprono di microcisti, che finiscono per interferire con le funzioni fisiologiche e la produzione endocrina di pertinenza di questi organi della riproduzione, e quindi per inibire l’ovulazione.
Tra i sintomi dell’ovaio policistico, che possono essere più o meno severi, ci sono irregolarità mestruali con cicli anovulatori e anche amenorrea (interruzione delle mestruazioni), iper produzione di ormoni maschili, in particolare del testosterone che si associa ad irsutismo (crescita anomala dei peli superflui), acne e caduta dei capelli. Infine, altra conseguenza della PCOS è l’aumento di peso.
Tra i fattori di rischio per questa sindrome ci sono sia l’ereditarietà, che anche malattie intestinali infiammatorie come la celiachia. In ogni caso, come si interviene per ripristinare la fertilità? Purtroppo la questione è alquanto delicata, oltreché soggettiva. Nei casi lievi, quando il il ciclo mestruale, anche se magari un po’ irregolare, si mantiene, così come le ovulazioni, restare incinta è sempre possibile a patto di programmare una gravidanza quando si sia giovani.
Per le ragazze con PCOS più severa, però, in genere la terapia possibile (anche l’unica) è quella ormonale con la pillola contraccettiva per far regredire i sintomi. Certo, la fertilità non viene garantita dalla cura ormonale, e quindi, in previsione di una gravidanza, l’unica possibilità quando l’ovulazione non si verifichi in modo naturale, è quella di avvalersi delle tecniche di procreazione assistita.
Le probabilità di successo, considerando proprio la ridottissima fertilità, sono comunque superiori se si effettua la stimolazione ovarica prima dei 35 anni, come spiegato nel video in allegato. La cosa migliore, quindi, quando si soffra di PCOS, è quella di farsi seguire per tutta l’età fertile da un bravo ginecologo e di sottoporsi ai controlli ed, eventualmente, alle terapie per la fertilità che sono attualmente disponibili.
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