Cronaca
Una bambina disabile chiede una bambola in sedia a rotelle
Una bambina americana affetta da grave disabilità ha firmato una petizione per chiedere ad una nota marca di bambole di crearne una in sedia a rotelle
Una bambola in sedia a rotelle per sentirsi più simile alle sue coetanee a avere un giocattolo in cui identificarsi. E’ questa la richiesta di una bambina disabile americana di 10 anni, Melissa Shang, affetta da una malattia degenerativa attualmente non curabile (morbo di Charcot Marie Tooth), alla nota (negli USA) azienda produttrice di giocattoli American Girl.
La piccola, a causa della sua disabilità che colpisce i muscoli degli arti inferiori, è costretta sulla sedia a rotelle, e proprio per questo motivo ha deciso di lanciare una petizione on-line per “arricchire” la linea di bambole da lei preferita con una che le somigli.
La American girl, infatti, da tempo propone sul mercato una collezione di bambole etniche, ognuna delle quali è abbinata ad un libro che ne racconta la storia, e che consente a tutte le bimbe appartenenti ai diversi gruppi etnici che popolano gli USA, di potercisi identificare. Non solo, le bambole vengono create su precisa richiesta delle piccole clienti, che mandano le loro storie personali al team di creativi del brand, i quali le selezionano in modo da trovare quella più significativa.
Fanno parte della collezione bambole “tematiche” che rappresentano la lotta al razzismo, alla povertà e all’emarginazione sociale. Anche Melissa vorrebbe la “sua” bambola, ed è per questa ragione che ha avuto l’idea di firmare una petizione on-line all’American girl (inviata il 27 dicembre 2013) che ha già raccolto oltre 120mila firme. Inoltre ha associato alla petizione una lettera di richiesta formale, che così recita:
Per favore, American Girl, fate una bambola per il 2015 che sia in sedia a rotelle, in modo che tutte le ragazze possano conoscere la difficoltà di essere nata con una disabilità. Le ragazze con disabilità sono anche ragazze americane, hanno gli stessi pensieri e sentimenti e le loro storie meritano di essere raccontate
L’azienda, dal canto suo, si è dichiarata entusiasta della proposta di Melissa e pronta ad esaudire la richiesta. A noi questa storia di intraprendenza infantile è piaciuta tantissimo, incrociamo le dita per Melissa e per la sua bambola sperando in iniziative analoghe anche nel nostro Paese, così sensibile alle problematiche e dell’infanzia legate alle diverse disabilità.
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