Cronaca
Neonati scambiati in culla: un braccialetto per impedirlo
Dopo il caso dei neonati scambiati in culla all’ospedale di Galatina (Lecce) ci si interroga su come un fatto del genere sia potuto accadere. Infatti il sistema per impedire eventi simili è già in uso: il braccialetto!
Ha suscitato un gran clamore (come era logico che accadesse), il caso dei neonati scambiati in culla all’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, in provincia di Lecce. Un fatto a dir poco sconcertante, che per fortuna non ha lasciato strascichi perché i due piccoli scambiati erano di sesso diverso e le mamme si sono accorte subito dell’errore una volta rientrate a casa.
Un evento analogo era invece capitato in Argentina, quando ad essere scambiate al nido di un reparto di neonatologia erano state due bimbe nate lo stesso giorno, poi, per fortuna, ritornate tra le braccia delle rispettive madri dopo un mese (e il test del DNA). Ma come è potuto accadere, in Italia, un simile evento, un errore che dovrebbe abitare solo nei peggiori incubi delle neomamme più ansiose?
In effetti, non si spiega, nel senso che il sistema, molto semplice, per ricondurre ciascun neonato sempre alla propria legittima madre è in uso da tempo e funziona alla perfezione: il braccialetto. Ci spiega come funziona il professor Mario De Curtis, direttore dell’Unità operativa complessa di Neonatologia, Patologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico Umberto I di Roma.
Dopo essere nato ogni piccolo riceve la prima assistenza e contestualmente gli viene applicato al polso o al piedino il braccialetto, che lo accomuna alla mamma e che lo accompagnerà per tutto il periodo della permanenza in ospedale. il braccialetto non può essere sfilato, per levarlo deve essere tagliato quindi e’ difficile che si verifichi un errore
Il braccialetto è provvisto di una matricola, un numero identificativo che viene attribuito sia al neonato che alla mamma prima che vengano portati via dalla sala parto. Ecco perché il caso di Lecce ha lasciato tutti sbigottiti, oltre che indignati. Si tratta, infatti, di uno scambio più unico che raro, come specifica il prof. De Curtis:
In Italia nascono ogni anno 535mila bimbi e sebbene non si abbiano dati precisi sullo scambio di neonati si tratta di eventi rari: il numero potrebbe essere paradossalmente ricostruito attraverso le notizie di stampa, visto che questo casi hanno generalmente una forte risonanza mediatica
Il consiglio del medico per tutte le neomamme che dovessero avere anche il minimo dubbio, è quello di chiamare subito la struttura ospedaliera dove è avvenuto il parto per una minuziosa ricostruzione degli eventi che hanno preceduto e seguito la nascita. In ogni caso, le future mamme in attesa devono stare molto tranquille, e semmai buttare un occhio sul braccialetto del proprio bebè appena nato cercando di memorizzare il numero. Così, per sicurezza…