Letture
Cuore di Edmondo De Amicis: le frasi più belle da leggere con i bambini
Il libro Cuore di Edmondo di Amicis è uno dei testi più belli di sempre: ecco le frasi che potete leggere con i bambini.
Il libro Cuore è una pietra miliare della letteratura per bambini, un volume che Edmondo De Amicis ha scritto nel 1986 per i ragazzini delle scuole elementari. Lo scopo? Trasmettere le virtù civili ai più giovani, con la speranza di farle diventare un bagaglio per la vita.
Il libro Cuore di Edmondo De Amicis: un tesoro per grandi e bambini
Cuore è un diario che copre un intero anno scolastico che, a quei tempi, andava da ottobre a luglio. Il libro è ambientato in una scuola elementare di Torino, nel periodo dopo l’unità d’Italia. Diviso per mesi, in ogni capitolo ci sono le parti di un diario, delle lettere e un racconto. Edmondo De Amicis non ha mai nascosto di aver scritto questo testo con un chiaro scopo didattico. Proprio per la struttura a misura di bambino, è considerato un libro senza tempo che, ancora oggi, viene letto e studiato da migliaia di studenti.
Anche se il volume può apparire oggi un po’ datato, certi valori e determinati sentimenti non passeranno mai di moda: sono e saranno sempre un faro nella nostra esistenza. Se avete bambini che amano leggere oppure li volete indirizzare verso i libri, potete proporre Cuore.
Le più belle frasi del libro Cuore
Di seguito, vi proponiamo una raccolta delle frasi più belle tratte dal libro Cuore di Edmondo De Amicis. Potete leggerle con i bambini e, magari, trascriverle sui diari o nei bigliettini da regalare ai nonni.
- Coraggio… piccolo soldato dell’immenso esercito. I tuoi libri sono le tue armi, la tua classe è la tua squadra, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana.
- I tuoi libri sono le tue armi, la tua classe è la tua squadra, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana.
- E bada che se non conserverai queste amicizie, sarà ben difficile che tu ne acquisti altre simili in avvenire, delle amicizie, voglio dire, fuori della classe a cui appartieni: e così vivrai in una classe sola, e l’uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro.
- E pronuncia sempre con riverenza questo nome – maestro – che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
- Rispetta la strada. L’educazione d’un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch’egli tien per la strada. Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case.
- L’assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore; il più glorioso degli uomini, che l’addolori e l’offenda, non è che una vile creatura.
- Ed io soggiunsi: – In un’ora che son stato con lui non ha pronunciato cinquanta parole, non m’ha mostrato un giocattolo, non ha riso una volta; eppure ci son stato volentieri. – E mio padre rispose: – È perché lo stimi.
- Ma nel fanciullo, in cui nessuna mira d’ambizione o d’altro interesse è ancor possibile; nel fanciullo che tanto deve aver più d’ardimento quanto ha meno di forza; nel fanciullo a cui nulla domandiamo, che a nulla è tenuto, che ci pare già tanto nobile e amabile, non quando compia, ma solo quando comprenda e riconosca il sacrificio altrui; l’eroismo nel fanciullo è divino.
- Fu un momento grande e solenne. Lo sguardo, l’anima di tutti trepidava tra il feretro e le bandiere abbrunate degli ottanta reggimenti dell’esercito d’Italia, portate da ottanta ufficiali, schierati sul suo passaggio; poiché l’Italia era là, in quegli ottanta segnacoli, che ricordavano le migliaia di morti, i torrenti di sangue, le nostre più sacre glorie, i nostri più santi sacrifici, i nostri più tremendi dolori.
- Tu non trascurare le piccole virtù, figliuolo.
- Accoglieteli con un grande applauso. Sono ragazzi; ma rappresentano il paese come se fossero uomini: una piccola bandiera tricolore è simbolo dell’Italia altrettanto che una grande bandiera, non è vero? Applauditeli calorosamente, dunque. Fate vedere che anche i vostri piccoli cuori s’accendono, che anche le vostre anime di dieci anni s’esaltano dinanzi alla santa immagine della patria.
- La tua parola irriverente m’è entrata nel cuore come una punta d’acciaio.