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Come spiegare l’apostrofo ai bambini con poche e semplici regole

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Come spiegare l’apostrofo ai bambini? Vediamo le regole principali e più semplici da insegnare anche ai piccoli.

L’apostrofo è una specie di amico incompreso, non soltanto per i bambini ma anche per i grandi. E’ per questo che è bene aver chiaro il suo ruolo fin dagli anni della prima scolarizzazione. Vediamo come spiegare ai bimbi le regole principali di questa virgola ‘volante’.

Come spiegare l’apostrofo ai bambini?

Con l’avvento dei social, l’uso scorretto dell’apostrofo è sotto agli occhi di tutti. Considerando che spesso sono i grandi a sbagliare, è chiaro quanto sia importante spiegare il suo utilizzo ai bambini. Con i più piccoli si può iniziare partendo da una filastrocca a tema di Gianni Rodari, per poi passare alla spiegazione vera e propria. Innanzitutto, è bene dire loro che l’apostrofo indica sempre una lettera che non c’è più e che, di conseguenza, viene sostituita da una specie di virgola volante.

A questo punto, pronunciate diverse parole e scrivetele alla lavagna sia nel modo corretto che in quello sbagliato: una ape/un’ape, una amica/un’amica, lo oro/l’oro, nello albero/nell’albero. Chiedete ai bambini di leggere ad alta voce e di ascoltare bene ciò che esce dalla loro bocca. Qual è il suono migliore? Una ape o un’ape? Una amica o un’amica? Lo oro o l’oro? Nello albero e nell’albero? I bimbi capiranno subito il ruolo dell’apostrofo.

Ecco un video sull’apostrofo da far vedere ai bambini:

Apostrofo: le regole da insegnare ai bambini

Compreso il ruolo dell’apostrofo, bisogna spiegare ai bambini quando si mette l’apostrofo e quando, invece, non va messo. Innanzitutto, si deve usare quando l’articolo indeterminativo una è seguito da un nome o un aggettivo femminile che inizia con una vocale, quindi: una ape diventa un’ape, una oca diventa un’oca e via dicendo. Con le parole maschili, invece, non succede: uno elefante diventa un elefante ma non si utilizza l’apostrofo.

Anche gli articoli determinativi singolari lo e la, seguite da un nome o da un aggettivo che inizia per vocale, chiedono l’aiuto dell’apostrofo: lo oro diventa l’oro. Stessa regola per le preposizioni articolate seguite da nome o da aggettivo che inizia per vocale: nello albero diventa nell’albero. Idem con ci davanti alle voci del verbo essere che iniziano con e – ci è diventa c’è, ci erano diventa c’erano – e quando si ha un troncamento (un poco di pazienza diventa un po’ di pazienza).

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