Fiabe e Racconti
1 maggio, la poesia di Gianni Rodari da insegnare ai bambini
1 maggio, la poesia di Gianni Rodari da insegnare ai bambini in occasione della festa che racconta “Gli odori dei mestieri”.
Si avvicina il Primo Maggio, la Festa dei lavoratori: proprio a questi è dedicata la poesia di Gianni Rodari intitolata “Gli odori dei mestieri“. Poesia che può rappresentare un supporto nella spiegazione della festa, e del significato che cela, ai bambini. Alle volte i versi, specie quelli provenienti dall’abilità dei grandi poeti, possono risultare più efficaci di mille parole. La Festa dei lavoratori spiegata ai bambini così, ovvero attraverso una apparentemente semplice ma significativa poesia, diventa ancora più facile.
Poesia di Gianni Rodari “Gli odori dei mestieri”
Io so gli odori dei mestieri:
di noce moscata sanno i droghieri;
sa d’olio la tuta dell’operaio;
di farina il fornaio;
sanno di terra i contadini;
di vernice gli imbianchini;
sul camice bianco del dottore
di medicine c’è un buon odore.
I fannulloni, strano però,
non sanno di nulla e puzzano un po’.
Riflessioni sul 1 maggio per bambini
La giornata dei lavoratori è una festa che rende omaggio a tutti i lavoratori. Si tratta di una ricorrenza che viene celebrata in diversi Paesi del mondo. In questa data, tutti i lavoratori hanno un giorno libero. Il Primo Maggio ricopre un significato importantissimo e va commemorato per non dimenticare tutte quelle persone che, in passato, hanno lottato per ottenere condizioni di lavoro dignitose.
Tale data è nata come momento di lotta dei lavoratori di tutto il mondo per affermare i propri diritti e per migliorare la propria situazione economica e sociale dato che erano costretti a lavorare anche fino a 16 ore al giorno. Allora si lavorava dall’alba al tramonto, non c’erano – come oggi – ferie, permessi, giorni di riposo, pause o feste. I lavoratori non avevano diritti, solo obblighi. Anche gli anziani dovevano lavorare fino a tarda età, perché non essendo prevista la pensione, dovevano mantenersi finché si poteva. Lavoravano perfino i bambini.
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