Istruzione
“Marzo bello”, la poesia da insegnare ai bambini
“Marzo bello”, la poesia da insegnare ai bambini per salutare l’arrivo del nuovo mese, che porta la firma di Antonio Beltramelli.
“Marzo bello” è il titolo della poesia che potete insegnare ai bambini per salutare l’arrivo del nuovo mese, quello che vede l’inizio della primavera e il sopraggiungere di tante belle e lunghe giornate di sole. Quello nel quale comincia a spuntare una moltitudine di colorati fiorellini e nel quale si può uscire senza sciarpe e cappotti ingombranti. La poesia porta la firma di Antonio Beltramelli, scrittore e giornalista italiano che, in questi suoi versi, vuole celebrare il mese di marzo, con le sue viole ed il biancospino che sbocciano, ma anche con il suo pazzo meteo (piove, eppur c’è ancora il sole). Questo è il momento perfetto per leggerla con i vostri figli i quali potranno impararla a memoria in poco tempo. Ecco il testo.
Marzo bello
(di Antonio Beltramelli)
Ecco ecco che è arrivato
marzo bello!
Le viole in mezzo al prato
escon fuori con l’ombrello.
Piove ancora e ride il sole;
la massaia fa il bucato
sulla riva di un ruscello.
Oh!, bel Marzo! oh Marzicello!
Vi salutan le viole
che si vestono modeste
e stan sempre sole sole
tra le fratte e le foreste,
dove c’è meno rumore,
dove può sbocciare un fiore.
Marzo bello!
Già in un campo, un contadino,
per voi canta uno stornello,
è fiorito il biancospino
che fa siepe a un campicello.
Passa via la nuvolaglia.
Pigolando va un pulcino
che ha perduto la sua balia
e la chioccia che è bagnata,
perché piove;
piove, eppur c’è ancora il sole,
corre via alla disperata
da una macchia ad un ruscello,
finché trova un vecchio ombrello
da raccorvi la nidiata.
Marzo è un poco matterello!
Piace molto alla ranocchia
che si gonfia e che fa spocchia,
ma non garba al passerotto
che si stringe nel cappotto.
Forse il merlo meno saggio,
sogna già d’essere in maggio
e si gela una zampina
fra la brina.
Ma la cincia, nel suo nido,
ride e dice: “Non mi fido!
Presto è ancor! La messaggera,
bianca e nera,
non è già sotto la gronda
e chi ha freddo si nasconda;
non è ancora Primavera!”.
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