Scuola
Scuola, il 28% degli studenti ha un compagno di scuola che ha smesso di frequentarla
Il 28% degli studenti adolescenti ha dichiarato di avere almeno un compagno che ha smesso di frequentare la scuola.
Save the Children svela i dati della sua nuova indagine sulla scuola, “I giovani ai tempi del Coronavirus“, condotta da Ipsos per l’associazione che da anni lotta per difendere i diritti di bambini e ragazzi. La situazione è davvero molto delicata anche per quello che riguarda l’abbandono scolastico. Il 28% degli adolescenti ha dichiarato che da inizio pandemia ha perso almeno un compagno di classe: compagno che non frequenta più, in particolare per le difficoltà sorte a causa della didattica a distanza.
L’indagine è stata condotta tra studenti con età compresa tra i 14 e i 18 anni. Almeno 34mila studenti delle scuole superiori potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico (e si aggiungono ai numeri preoccupanti già esistenti pre Covid-19), per le troppe assenze prolungate. La difficoltà di avere una connessione decente e gli strumenti per frequentare le lezioni di didattica a distanza, ma anche la mancanza di concentrazione, sono tra i problemi più frequenti riscontrati dai ragazzi durante una pandemia che li sta mettendo a dura prova.
Quando inizierà la scuola a gennaio 2021 in Italia?
Il 42% degli intervistati trova ingiusto che gli adulti possano andare a lavorare, mentre i giovani non possano andare a scuola. Mentre per il 46% il 2020 è stato un anno sprecato.
A scuola il rischio è l’abbandono scolastico. E la perdita di fiducia
I ragazzi si sentono meno preparati, hanno difficoltà a socializzare e sono sempre più stanchi. Hanno dovuto rinunciare a tutto, non solo alla scuola. Anche la mancanza dello sport incide moltissimo sulla situazione che stanno attraversando moltissimi ragazzi, che ancora non sanno quando potranno finalmente tornare a scuola.
Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, spiega:
È necessario riaprire subito le scuole in sicurezza con un’offerta educativa potenziata. Soprattutto nei territori più difficili, per scongiurare un ulteriore allargamento delle diseguaglianze.
E bisogna
dedicare le risorse del Next Generation prioritariamente al futuro dei più giovani. Con un forte e concreto investimento di lungo periodo sull’infrastruttura educativa, vera leva per lo sviluppo del Paese.
Foto di Wokandapix da Pixabay