Scuola
La scuola è sicura se tutti rispettano le regole
La scuola è un luogo sicuro, ma solo se tutti rispettano le regole e stanno attenti
Tornare a scuola: sembrava impossibile e invece per molti studenti è diventata quotidianità. Una quotidianità diversa rispetto agli altri anni, fatta di mascherine, distanziamento e gel igienizzante, ma che è pur sempre una gioia. La paura è tanta, l’allarme è sempre alto, ma con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile andare a scuola in sicurezza.
Andare a scuola e un diritto e un dovere e si deve fare di tutto affinchè gli alunni possano completare l’anno, in presenza e sui banchi di scuola. Negli ultimi mesi tutti si sentono in diritto di esprimere opinioni e consigli, ma i problemi a scuola c’erano anche prima della pandemia. I tagli alle scuole sono stati tantissimi nel corso degli ultimi 15 anni e, come per la sanità, ce ne accorgiamo solo al momento del bisogno.
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Molti ragazzi sono già tornati a scuola e tanti altri lo faranno dopo le elezioni, e finalmente sarà ristabilita un po’ di normalità per tantissime persone.
È faticoso stare con la mascherina tutto il giorno, usare i banchi singoli, non poter più fare la ricreazione con le altre classi, scherzare a distanza, fare i conti con i problemi logistici e dover dire no a cose che qualche mese fa erano normali. Ma serve uno sforzo da parte di tutti: bambini, insegnanti e genitori. Tutti devono contribuire a rendere la scuola un posto sicuro, facendo quel che c’è da fare, senza polemiche e senza lamentele continue.
Il presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Alberto Villani, intervenendo su Sky Tg24, ha dichiarato: [quote layout=”big” cite=”Alberto Villani]“La soluzione è il rispetto delle regole. Se si evitano gli assembramenti, se si rispetta il distanziamento, l’uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani, anche nell’ipotesi che un compagno di classe risulti positivo, il rischio concreto di contagio è pressoché zero. La scuola è uno dei luoghi più sicuri, perché ci sono delle regole precise e c’è chi le fa rispettare. Il problema è ciò che avviene fuori. E’ molto più facile che il virus entri nella scuola piuttosto che esca da scuola”.
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Foto di bridgesward da Pixabay
via | ansa