Scuola
La scuola italiana è malata di supplentite
Anno scolastico che non parte nel migliore dei modi per gli studenti italiani, perché mancano 200mila insegnanti.
Le scuole stanno accogliendo in questi giorni otto milioni di studenti dopo la nuova pausa estiva. Non è però in buona salute. Qual è la malattia? Mancano i prof. I ragazzi sono accolti da 2.000 nuovi presidi, mentre gli insegnanti sono carenti: ne mancano 200mila. Per lo studente che si siede di nuovo (o per la prima volta) tra i banchi è solo una questione di fortuna.
Se un preside non trova un insegnate in nessuna graduatoria potrà rivolgersi anche a neolaureati o universitari, che si sono messi a disposizione per un incarico secondo la procedura Mad. I rischi maggiori sono per gli studenti disabili. Secondo i sindacati, mancano 60 mila professori specializzati (dei circa 150-200 mila supplenti complessivi) per quest’anno scolastico.
Ovviamente c’è molta attesa per il futuro e speranza che qualcosa migliori. Il neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha un bel carico di lavoro e dovrà fare chiarezza sul tema dei concorsi (banditi o meno) attesi per quasi 70 mila posti e sul quello «salva-precari»: servirebbe a dare l’accesso a percorsi di immissione in ruolo abbreviati e facilitati ai precari che hanno almeno tre anni di lavoro nelle scuole.
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E poi ci sono le prove Invalsi della quinta superiore. Che fine faranno? Al momento sono requisito obbligatorio per essere ammessi alla maturità, ma ministro Bussetti sembrava intenzionato a rendere facoltativa la prova delle competenze. Addirittura avrebbe voluto renderla non obbligatoria anche in terza media.
Via | Corriere