Cronaca
A che età i bambini smettono di credere a Babbo Natale?
I dubbi sull’esistenza di Babbo Natale arrivano intorno ai 9 anni, molto prima se il bambino ha fratelli maggiori.
Il bambino non è convinto dell’esistenza di Babbo Natale. È una doccia fredda per i genitori. I primi dubbi sull’esistenza arrivano verso gli 8-9 anni. Come fare? Mamma e papà non devono mai dire bugie. Questo è importante, ma neanche rompere l’incantesimo volontariamente. Ecco i consigli del pediatra Italo Farnetani, docente alla Libera Università Ludes di Malta.
“Così, quando dopo qualche mese i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento che è destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola alla quale anche i grandi, se potessero, vorrebbero credere”.
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I bambini hanno bisogno di identificarsi e assimilarsi al gruppo dei coetanei, cioè ai comportamenti dei loro compagni.
“Considerando che la maggioranza della popolazione ritiene che il Natale sia una festa religiosa che viene ricreata attraverso il presepe è inopportuno che i genitori si mettano in minoranza e si autoescludano dal comportamento collettivo. Proprio perché i bambini tendono a comportarsi come i coetanei, i piccoli si porranno il problema del perché quasi tutti, al contrario della propria famiglia, pensano che il Natale sia una festa religiosa. A questo punto le possibilità sono due, una peggiore dell’altra: o i figli riterranno che i genitori abbiano detto una bugia, oppure, assimilandosi ai propri genitori, si sentiranno diversi”.
Bisogna poi concentrarsi sui regali: non esagerare è fondamentale.
“E’ bene non sceglierli mai troppo costosi. Oggi i bambini sono sempre più soli e perciò hanno bisogno di poter occupare il tempo libero in un modo alternativo a guardare la televisione o il tablet. E’ utile che abbiano a disposizione molti giochi tra i quali poter scegliere, ed è importante che permettano di sfidarsi anche in compagnia, con altri bambini o con gli adulti”.
Via | Adnkronos