Cronaca
Poesie sulla befana per bambini da imparare a scuola o a casa
Ecco alcune poesie carine da insegnare ai bambini a scuola o a casa.
Siamo ancora una volta in tema della mitica Befana, del resto questa amata signora arriva proprio tra stasera e domattina, e porta tanti dolcetti nella calza e qualche regalino ai bimbi e alle bimbe più buone. Già questo pomeriggio e poi domani in tantissime città vedremo le aiutanti della Befana al lavoro per fare divertire i più piccoli.
Ma come in tutte le festività c’è sempre un’occasione per imparare qualcosa, sia a casa che a scuola. E le poesie sono un’ottima alternativa, infatti stimolano la memoria dei bambini, sviluppano il linguaggio e in più sono molto divertenti. Alcune poesie sulla Befana sono molto antiche, e non c’è nulla di più bello di tramandare ai piccolini le antiche tradizioni del nostro Paese, che portano con sè tanta storia e cultura; altre sono state create da maestri e professori negli anni, e sono molto simpatiche. Ecco per voi dunque una selezione speciale di poesie sulla Befana, da insegnare e imparare con i bimbi. Buon divertimento!
Ecco la prima poesia firmata dal grandissimo Gianni Rodari, la filastrocca sulla Befana:
Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.
Ed ecco tante altre poesie da insegnare ai bimbi:
La luna del 6 notte
porta doni assai speciali,
a due tipi bambini:
quelli nati dalla mamma
e al bambin della capanna.
La Befana ai più piccini:
porta calze di regali,
di dolcetti sopraffini.
I re magi da lontano,
trasportati da cammello,
portan doni a un sol Bambino già chiamato Bambinello.
Questa notte mette un ponte
che riunisce cielo e terra, costruito dai bambini
coi mattoni dell’amore
per l’amore di una stella.
Zitti, zitti presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dormono i bambini,
se la calza è già appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende è sola sola,
svelti, svelti sotto le lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi!
Se non fate i buoni niente
dolci nè balocchi, solo
cenere e carbone.
Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendatia metter la scarpetta
che invita la Vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.Ognun, chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visinoalla grande vetrata,
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.Che visione incantata
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbidegli angeli festanti
ne’ lor candidi ammanti.
Bambini! Gioia e vita
son la vision sentitanel loro piccolo cuore
ignaro del dolore.
Via | Poesie Online