Gravidanza
Embolia in gravidanza: i rischi, i sintomi e le cure migliori
Cosa fare se si soffre di embolia in gravidanza? Ecco quali sono i rischi per la mamma e per il feto, quali i sintomi da riconoscere subito per mettere in atto le cure migliori per questo disturbo.
L’embolia è una complicanza di una trombosi ed è un distacco di alcune parti del trombo, che si disgrega in più parti che possono circolare nel sangue. Gli emboli sono di tre tipi: gassoso, liquido e solido.
L’embolia gassosa si presenta con una bolla di gas che si forma nel flusso di sangue ed è un evento molto raro. L’embolia liquida o lipidica si manifesta con emboli formati da lipidi, derivanti ad esempio da fratture ossee o anche dal liquido amniotico, uscito dalla sacca amniotica. Questi ultimi causano spesso embolia in gravidanza. Esiste poi l’embolia solida, con emboli formati da grumi che si sono staccati da trombi o tumori.
Spesso l’embolia in gravidanza si manifesta proprio a causa dello stato interessante, ma anche inattività e sedentarietà, obesità, patologie cardiache possono provocarlo. L’embolia si manifesta con diversi sintomi, a seconda del tipo: l’embolia polmonare si manifesta con dolore al torace e mancanza di respiro, l’embolia cerebrale con vertigini, intorpidimento, debolezza degli arti, difficoltà a parlare, perdita di coscienza. Infine, le embolie cardiache si manifestano con dolore al torace e con i classici sintomi dell’infarto.
Diverso il discorso per l’embolia in gravidanza a carico del liquido amniotico, che si manifesta con brividi improvvisi, sudorazione, ansia e tosse, insufficienza respiratoria, shock, collasso cardiocircolatorio, convulsioni.
L’embolia può causare danni anche molto gravi al cervello, per mancanza di ossigeno, mentre in caso di embolie polmonari e cardiache ci sono forti rischi di danni permanenti e anche di morte.
L’embolia si cura con farmaci anticoagulanti e trombolitici, possono essere asportati chirurgicamente. Nel caso di embolia di liquido amniotico la donna deve essere osservata costantemente, così come bisogna monitorare il feto con attenzione.
Via | Lasaluteinpillole
Foto | da Flickr di kit4na