Cronaca
Le neo mamme aiutate dal family manager per conciliare famiglia e lavoro
Le neo mamme si ritrovano spesso con molte incombenze e gravi difficoltà a conciliare famiglia e lavoro. Ecco che sopraggiunge in soccorso di donne e mamme una figura relativamente nuova, il family manager.
Le neo mamme hanno il loro bel da fare appena tornate a casa dall’ospedale. I primi giorni si sentono nel panico e non sanno dove andare a parare. Certo, le più fortunate, hanno anche aiuto dei nonni e un compagno disponibile, ma la vita quotidiana è un’altra cosa. Come farcela a pensare al bambino senza perdere d’occhio il lavoro presso il quale biogna tornare dopo sei mesi? Riuscire a conciliare famiglia e lavoro è una professione a parte, senza considerare le neo mamme che devono tornare al lavoro subito dopo il parto.
Le mamme cercano di pianificare anche prima del parto, ma quando si trovano a dover far da mangiare al piccolo e contempraeneamente controllare la posta, portare il bimbo alle visite periodiche dal pediatra e riuscire a pensare anche solamente per qualche minuto a se stesse, inizia qualche problemino, o comunque si fa breccia un carico di stress non indifferente.
E quando non ce la fa più perchè non esistono momenti solo per lei, esprime cose a cui non sarebbe mai voluta arrivare: “L’ho voluto io questo figlio, perchè mi lamento?”
Ultimamente corre in soccorso delle donne neomamme, in questo tipo di situazioni, il cosiddetto family manager, una figura di stampo anglosassone che sta prendendo piede anche in Italia. La family manager organizza, semplifica e pianifica la vita familiare per lasciare alle neo mamme del tempo da dedicare a se stesse. Organizza la settimana in maniera da riuscire a fare tutto: pagare le bollette, portare i bimbi dal pediatra, seguire il calendario delle vaccinazioni, pensare ai pasti e alle rette da pagare solo per citare qualcosa. Scopo del family manager è tenere tutto sotto controllo. Sarà prezioso anche quando la mamma dovrà tornare al lavoro soprattutto se in posizioni manageriali, e avrà bisogno di qualche mese prima di prendere la mano con i nuovi ritmi.
Via | Corriere