Gravidanza
I condilomi in gravidanza: cosa fare e quali sono i rischi
Cosa sono i condilomi? Cosa succede se si soffre di questa patologia in gravidanza? Cosa fare e ci sono rischi per il bambino?
Oggi affrontiamo un’altra tematica che interessa salute e dolce attesa. Cosa sono i condilomi e cosa implica soffrirne in gravidanza? Ci sono cure efficaci? Quali sono i rischi per il bambino nel pancione?
I condilomi sono escrescenze che compaiono nella zona genitale; essi possono essere esterni sulla vulva, sull’ano, o interni, nella vagina o sulla cervice.Queste escrescenze, che sono generalmente molli, umide e color pelle, possono comparire isolate o a grappoli (spesso somiglianti a un cavolfiore) e possono essere sollevate o piatte, piccole o grandi. Meno di frequente, le escrescenze correlate al virus HPV possono essere di colore rosso o marrone. Alcune verruche possono essere così piccole che risultano difficilmente visibili, anche quando sono esterne al corpo.
I condilomi in gravidanza sono quindi, come potete notare nella descrizione medica che vi ho riportato, un disturbo abbastanza fastidioso che può causare disagio nella futura mamma. Quest’infezione è provocata da un contagio per contatto intimo tramite rapporto sessuale. Ci sono rischi per il neonato e per il bimbo ancora in pancia? Nella stragrande maggioranza dei casi non c’è nessun rischio di contagio della mamma al bambino nel pancione e nemmeno al momento del parto. Solitamente non si esegue neanche il parto cesareo in caso di condilomi. La brutta notizia è che i condilomi in gravidanza possono aumentare di volume a causa dello squilibrio ormonale e alterazioni del sistema immunitario della futura mamma in dolce attesa. Come si curano i condilomi in gravidanza?
Prima di tutto specifichiamo che sarà il ginecologo a decidere la terapia a seconda della gravità del caso e che la terapia si può rimandare a dopo il parto e vedere se nel frattempo si risolvono spontaneamente. Le cure più diffuse tuttavia sono:
La crioterapia, che prevede il congelamento, e la conseguente rimozione, della verruca.
L’acido tricloroacetico, che agisce soprattutto sui condilomi piccoli e sulla pelle umida.
L’elettrocauterizzazione, che prevede l’eliminazione dei condilomi con l’ausilio della corrente elettrica.
La laserterapia, utilizzata per vaporizzare la verruca, viene usata solitamente solo per casi estesi o resistenti agli altri trattamenti.
La rimozione chirurgica, che è la più adeguata quando i condilomi sono pochi e piccoli o quando non si è certi se le escrescenze siano effettivamente correlate all’HPV.
Via | HPV test