Gravidanza
Piccole perdite di sangue in gravidanza, quando rivolgersi al medico
Le perdite di sangue in gravidanza possono essere un vero e proprio incubo. Ma quando ci si deve rivolgere al ginecologo?
Apprendere ad ascoltare e conoscere il proprio corpo in gravidanza diventa ancora più fondamentale, e insegna a vivere i cambiamenti fisiologici della dolce attesa con più serenità. Ci sono alcune situazioni in cui la futura mamma può particolarmente allarmarsi, vivere con ansia e angoscia la gestazione per paura di perdere il bambino, e tra queste particolari situazioni c’è sicuramente il caso in cui si notano piccole perdite di sangue.
Ma quando le perdite di sangue sono normali e non si corre il pericolo di una minaccia d’aborto e quando invece ci si deve rivolgere immediatamente al medico di fiducia o alla struttura sanitaria più vicina? In alcuni periodi della gravidanza, soprattutto all’inizio del primo trimestre, avere leggerissime perdite di sangue è molto comune.
Esistono due tipi di queste perdite, il primo succede nel periodo in cui dovrebbero arrivare le mestruazioni; in questo caso è una sorta di abitudine fisiologica dell’organismo che ha registrato il periodo del ciclo e continua a rispettare il calendario naturale. Queste perdite sono rossastre o marroni, di quantità lievissima e potrebbero essere accompagnate anche da falsi sintomi del mestruo. Leggerissime perdite ematiche si potrebbero verificare anche dopo un rapporto sessuale, la cervice in gravidanza è infatti molto più delicata.
In questo caso non allarmatevi, anche se una chiamata al ginecologo è sempre meglio. Il secondo caso sono le perdite di sangue che si verificano al momento del concepimento, sono di di colore marrone, indolori, e vengono chiamate in gergo perdite da impianto. Se invece i sanguinamenti sono copiosi e continuano nel tempo, accompagnati da dolori addominali o crampi, rivolgetevi subito al pronto soccorso, potrebbe essere in corso una minaccia d’aborto o una rottura placentare, nelle ultime settimane anche un travaglio prematuro.
Via | mamme nella rete