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Space Hulk: Death Angel – Il Gioco di carte: una guerra spaziale all’ultima carta (ma occhio al regolamento!)
Pomeriggio piovoso, noioso e senza amici con cui trascorrerlo. Quale situazione migliore per giocare a casa e lottare contro intere squadre di alieni pronti a distruggerci? Questa volta la redazione di Bebeblog ha testato per voi il gioco di carte Space Hulk: Death Angel, cardgame per 1-6 giocatori indicato per una fascia d’età che va dai 13 anni in su.
La particolarità di Space Hulk: Death Angel – Il Gioco di carte è che si può giocare anche in solitario, sfidando i Generaptor (gli alieni nemici) che attaccheranno di fronte o alle spalle gli Space Marine (il nostro esercito stellare). Un gioco fatto di combattimenti, azioni, alieni e combattenti pronti a sacrificarsi per far trionfare il bene.
Space Hulk: Death Angel è un gioco di carte non collezionabili che prende spunto dal più famoso gioco da tavolo Space Hulk. Il numero di Space Marine in gioco varia a seconda dal numero di partecipanti, ogni squadra di Space Marine è composta da due soldati e il numero massimo di unità in gioco è 12 (6 squadre da 2). Ad ogni squadra di Space Marine corrisponde anche una serie di carte azioni, tra le quali il giocatore dovrà sceglierne una da giocare in quel turno (la stessa carta non potrà essere scelta per due turni consecutivi). Le carte azione sono di tre tipi: Supporto, Attacco, Attivazione/Movimento.
Vediamo nel dettagli i mazzi di carte che compongono il gioco:
- Carte Generaptor
- Carte locazioni
- Carte Space Marine
- Carte azione
- Carte terreno
- Carte Evento
Completano il gioco un dado con simboli speciali e i segnalini supporto. L’esito dei combattimenti dipende dalla sorte: si tira un dado che decreterà la vita o la morte del nostro soldato e del Genoraptor (a seconda che siamo in difesa o in attacco). Le 18 carte azione degli Space Marine sono tutte diverse l’una dall’altra e permettono una pianificazione diversificazione del nostro gioco. I segnalini supporto possono essere usati dai nostri soldati per ritirare un dado qualora il risultato fosse negativo (ma non se i Generaptor ci attaccano di spalle).
Scopo della partita è attraversare le varie locazioni in gioco, riducendo a zero le due pile di Generaptor (i blip) che stanno alle due parti della formazione, per arrivare poi alla locazione finale. Ogni volta che una pila dei blip è azzerata si passa a una nuova locazione fino ad arrivare all’ultima in cui sono elencate le condizioni di vittoria finale. Lungo la formazione di Space Marine, inoltre, sono disposte le carte terreno che determinano i luoghi di comparsa dei Generaptor durante la fase della carta evento di ogni turno.
Space Hulk: Death Angel è un gioco originale che permette a player più o meno esperti di cimentarsi in strategie e dure scelte che possono far vincere o perdere una partita per un soffio.
Nota dolente del gioco è sicuramente il regolamento: non chiaro e disordinato. Sono stati fatti evidenti errori di traduzione, spesso e volentieri ci sono riferimenti a meccaniche non ancora spiegate e i rimandi di pagina sono nella maggior parte dei casi sbagliati. Questo non fa che confondere il giocatore, che avrà non poche difficoltà da un lato a capire il gioco in modo ordinato, e dall’altro a trovare i vari riferimenti all’interno del regolamento.
Anche i colori delle squadre di Space Marine possono confondere il player, perché tutti scuri e simili. E a poco servono i gettoni che richiamano le varie squadre se poi le carte con i soldati sono magari piene di segnalini di supporto a coprire i colori (già poco chiari).
Insomma, Space Hulk: Death Angel è un gioco di carte innovativo per la possibilità di giocare in solitario e fino a 6 giocatori, molto equilibrato e con squadre ben pensate e compatibili. E’ però poco adatto a ragazzi che non sono abituati a giocare, che potrebbero farsi scoraggiare da un regolamento poco chiaro e perdono facilmente la motivazione. Serve tempo e tattica per vincere una partita, e spesso bisogna studiare situazioni e strategie per mettere alle strette i Generaptor e arrivare alla vittoria finale.