Gravidanza
Crisi di ipoglicemia in gravidanza, quali rischi ci sono per il feto?
Durante la gravidanza è bene tenere sotto controllo il livello della nostra glicemia, perché nel caso i valori non fossero nella norma il piccolo che portiamo nel nostro grembo potrebbe correre particolari rischi.
L’ipoglicemia in gravidanza è una condizione che si manifesta nei nove mesi di gestazione quando il tasso di glucosio scende al di sotto dei 60-70 mg/dl, considerato il livello di normalità negli adulti. Livelli bassi di glicemia nel sangue non devono preoccupare, come invece devono preoccupare alti livelli: il diabete in gravidanza può causare molti danni al feto.
L’ipoglicemia in gravidanza va comunque tenuta sotto controllo: può portare con sè disturbi come ansia, tachicardia, sensazione di svenimento, stanchezza, tremori e nei casi gravi anche coma ipoglicemico. I livelli di glicemia nel sangue devono essere sempre tenuti sotto controllo durante tutti i nove mesi di gestazione.
L’ipoglicemia di solito in gravidanza non dà problemi particolari al feto, mentre livelli alti possono causare molti disturbi: nei primi tre mesi possono aumentare il rischio di aborto spontaneo, mentre dai quattro ai nove mesi di gestazione possono aumentare i rischi di macrosomia o morte del feto.
L’ipoglicemia deve comunque essere tenuta sotto controlla, perché se non causano disturbi al feto, possono invece causare disturbi vari per la mamma: chiedete sempre informazioni al vostro medico curante o al vostro ginecologo, che sicuramente nelle analisi di routine durante la gravidanza inserirà anche gli esami per controllare la glicemia, oltre che consigliarvi di effettuare gli esami della curva da carico glicemico o curva insulinica.
Foto | da Flickr di goetter
Via | Bd