Cronaca
Mamma uccide il bambino di tre anni in un raptus di follia
Una mamma uccide il figlio a coltellate ad Abbadia Lariana in provincia di Lecco. Non si conoscono le dinamiche del gesto, ora al vaglio dei Carabinieri.
Una tragedia si è consumata presso una famiglia che vive nella Provincia di Lecco. Una mamma presa da un raptus di follia ha ucciso il bambino di tre anni con un coltello da cucina. La donna originaria della Costa d’Avorio è sposata con un italiano del posto e non si conoscono le dinamiche del gesto. Presumibilmente una gesto inconsulto.
A scoprire il dramma è stato il padre, artigiano quarantenne, che entrato in casa ha fatto appena in tempo a portare via l’altra bimba di pochi mesi su cui la donna si stava avventando. Il bambino è stato subito portato all’ospedale, ma per il piccolo era troppo tardi.
Quando sentiamo le madri che uccidono i figli, proviamo un moto di rabbia per quell’ingiustizia, non riusciamo a comprendere, come si faccia ad uccidere qualcuno a cui si è legati in maniera così viscerale. E ci chiediamo “perché?”.
Il malessere provocato dall’arrivo di un figlio è un fenomeno diffuso. Quanti casi di figlicidio si sentono o si leggono sui giornali? Si parla di incidenti, drammi dell’esistenza, o depressioni post-partum. In effetti quando c’è un bambino tutto, anche il più piccolo particolare, dovrebbe essere “in rosa”, ma non sempre le condizioni socio-economiche e psicologiche di una madre all’interno di una famiglia lo consentono.
Figlio non voluto, frutto di una relazione extraconiugale del compagno, simbolo di inadeguatezza per la mamma di fronteggiare i problemi connessi al futuro dello stesso bimbo. E ancora solitudine, o un carico di responsabilità troppo pesante. Tante possono essere le implicazioni, anche se un figlicidio non può essere giustificato.
Via | Corriere