Crescita
Le conseguenze dei piedi piatti nei bambini e come curare questo disturbo
I bambini molto piccoli hanno sempre i piedini un po’ piatti, ma quando questa caratteristica si perde e soprattutto cosa accade se invece il curva del piede non si forma? Scopriamolo insieme
I piedi piatti sono un difetto abbastanza comune nei bambini, che se corretto in tempo non dà conseguenze di sorta. Ma come fanno le mamme e i papà a capire che i piedini adorabili dei loro bimbi non si stanno sviluppando nel modo giusto?
Un piede piatto è privo di arco plantare, che è quella curva naturale che si forma tra tallone e dita e che ha una forma concava. Ci serve per l’equilibrio, per ripartire correttamente il peso del corpo tra punta e tacco del piede.
Ora, non sempre la formazione di questo arco plantare avviene in modo armonioso e nei tempi giusti. Le cause possono essere svariate, ciò che ci serve sapere, è che se il difetto del piede piatto non viene scoperto e quindi corretto quando ancora il bimbo è in crescita (e quindi le sue ossa sono “plasmabili”), si ripercuoterà sul sano sviluppo di tutta la colonna vertebrale creando difetti di postura e la classica camminata “da papera”. Insomma, conseguenza da evitare.
Tornando alla domanda iniziale, quando i genitori devono cominciare a preoccuparsi dei piedi dei loro piccoli? Ebbene, non prima dei 4-5 anni, età in cui il valgismo (la sindrome del piede piatto) si comincia a manifestare. In questa fase tutti i bambini assumono la classica postura a X, con le ginocchia unite e le gambette proiettate verso l’esterno. Questa postura serve loro per mantenere l’equilibrio e prendere sicurezza nella camminata. Tra i 5 e i 10 anni il valgismo dei bambini dovrebbe pian piano regredire, mentre il piede assume una forma sempre più definita e cresce in lunghezza.
In qualche caso, però, il bambino non modifica la tendenza al valgismo, e così i sui piedi restano piatti, senza che si formi l’arco plantare. A sua volta questo difetto può essere più o meno accentuato. Si parla di valgismo di primo grado quando l’arco plantare ci sia, seppur appiattito, di secondo grado quando l’arco è assente, e infine di terzo grado se oltre a mancare l’arco plantare, il bordo del piedino del bimbo sporge verso l’interno.
La diagnosi la effettuerà un ortopedico dopo aver osservato il bambino e aver preso le sue impronte plantari. Come correggere questo disturbo? Per il valgismo di primo e secondo grado la terapia migliore sarà lo sport, particolarmente indicati il basket, la danza, la pallavolo. Per il piede piatto di terzo grado, invece, sarà necessario dotare le calzature del bambino di un plantare ortopedico su misura.
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