Gravidanza
Con un rene solo in gravidanza quali rischi si corrono?
Portare aventi felicemente una gravidanza anche con un solo rene è possibile? Scopriamo insieme gli eventuali rischi per la futura mamma
Con un rene solo si può portare avanti una gravidanza? E’ una domanda che preoccupa tutte quelle future mamme, o aspiranti tali, che per diverse ragioni sono prive di uno dei due organi che fanno parte del sistema di filtraggio dei nostri fluidi corporei, in particolare del sangue.
I reni sono organi preziosi per la nostra salute, ma sono due, il che significa che anche rimanendo con uno solo, le sue funzioni vengono comunque preservate e si può vivere egregiamente una vita perfettamente normale. Ci sono persone con un solo rene per nascita – monorene congenito – che si accorgono di questa condizione molto avanti nella vita, spesso dopo aver effettuato banali controlli. Tante di queste sono anche mamme, alle quali viene diagnosticata questa “anomalia” solo in fase di gravidanza.
Inoltre può accadere di doversi privare di un rene perché lo si dona, o perché deve essere asportato, oppure il rene è presente ma atrofizzato, di conseguenza non “funziona”. In tutti questi casi, come anticipato, la qualità della vita non viene compromessa, a patto che l’unico rene a disposizione sia integro e perfettamente funzionante, naturalmente. Tornando alla domanda di partenza, ovvero se sia possibile affrontare serenamente e felicemente la gravidanza contando su un rene solo, la riposta è sì.
Si possono avere più figli senza particolari rischi, ma naturalmente, una volta presa coscienza dell’importanza di mantenere in salute l’unico rene, una donna incinta dovrà sottoporsi a qualche controllo in più per sicurezza ed effettuare regolarmente test delle urine e urinocoltura per scoprire eventuali infezioni e curarle.
E’ importante aiutare la funzionalità renale bevendo molto (anche per evitare che si formino calcoli) e cercando di seguire una dieta non troppo ricca di grassi e proteine animali. Il consiglio per la futura mamma monorene, è quello di farsi seguire sia dal proprio ginecologo che dall’urologo, in modo che entrambi gli specialisti, in “collaborazione”, effettuino un monitoraggio regolare delle sue condizioni. In ogni caso, non c’è nulla di cui preoccuparsi!