Educazione
Save the children: internet è il posto più pericoloso per i minori
Secondo un’indagine promossa da Save the children il posto più pericoloso per i minori è internet.
Il posto più pericoloso per i minori è internet, purtroppo c’è poco controllo e nonostante tutta l’attenzione dei genitori, tra computer, tablet e smartphone è davvero difficile avere tutto sotto controllo. I dati dello studio “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children parla chiaro, noi nel nostro piccolo e singolarmente possiamo fare tanto, ma tocca anche al Governo creare delle regole ferree e farle rispettare.
Proprio oggi Save the Children ne ha parlato in Senato nella Sala Caduti di Nassiriya, in occasione della presentazione di un Manifesto in 10 punti, intitolato “10 in condotta!”. Un progetto per fare in modo che tutte le realtà che operano con bambini e ragazzini mettano in atto un sistema di tutela dei minorenni chiamato Child Safeguarding Policy per promuovere un modello organizzativo di gestione e prevenzione dei comportamenti scorretti, fastidiosi o invadenti da parte degli adulti.
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La scuola, gli oratori, le parrocchie e le strutture sportive sono posti che i bambini frequentano abitualmente e di cui i genitori si fidano a lasciarli, purtroppo a volte accadono cose spiacevoli con una frequenza abbastanza elevata che si per circa un adulto su 4 e un ragazzo su 5, secondo i dati di Save the Children.
Ben più gravi però sono i pericoli che corrono su internet, con una frequenza di 8 adulti e 7 ragazzi su 10. Le cose che incutono più timore sono l’imposizione di rapporti fisici per circa il 50% di adulti e ragazzi. Pericolose sono anche le richieste di inviare immagini intime in cambio di regali che spaventano la metà dei ragazzi e poi, il terrore che le immagini vengano anche diffuse senza consenso, paura che riguarda il 60% degli adulti e la metà dei ragazzi.
Il discorso è ampio, complesso e complicato, da un lato i bambini vanno controllati, dall’altro non ci si può stare addosso tutto il tempo e servono regole e organi di controllo che possono aiutare i genitori.
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Via | ansa
Foto | Pixabay