Gravidanza
Azotemia alta in gravidanza, le cause e la dieta da seguire
Cosa significa quando una donna in gravidanza abbia i livelli di azotemia troppo alti, e quando ci si deve preoccupare? Vediamo cause e come intervenire con la dieta
Tra i controlli ematici che una donna in gravidanza deve fare c’è anche l’azotemia, un valore che è importante per valutare la funzionalità renale. Come sappiamo, infatti, la gravidanza sottopone ad un certo stress i reni di una donna, per questo è importante monitorarne il funzionamento corretto.
Controllare l’azotemia significa misurare la concentrazione dell’azoto nel sangue, il quale, a sua volta, ci dice la quantità di urea prodotta dal metabolismo delle proteine. Le molecole di urea sono innocue per l’organismo umano, derivano da una degradazione degli aminoacidi, che sono le sostanze costitutive della proteine alimentari, processo che avviene a livello epatico.
Una volta giunte nel sangue, queste molecole vengono filtrate dai reni ed eliminate con le urine. Ma cosa significa se la concentrazione ematica dell’urea è superiore alla media, ovvero “sfori” i 50 mg/dl di sangue? Nella maggior parte dei casi, che c’è qualche piccolo problema renale, oppure che la dieta sia troppo ricca di alimenti proteici, ad esempio di carne.
Una donna incinta che mangi troppe proteine animali, ad esempio, potrebbe avere alti livelli di azotemia, ma anche il soffrire di calcolosi renale o il bere poca acqua potrebbe provocare questa condizione. Da notare che, in genere, semmai in gravidanza si tende ad avere il problema contrario, ovvero una concentrazione di urea inferiore alla media. In ogni caso, non bisogna preoccuparsi troppo, basta una correzione della dieta per ridurre subito l’azotemia.
Su quali cibi puntare? Frutta e verdure fresche, naturalmente, ma anche cereali e derivati (pane, pasta, riso). Invece da ridurre saranno tutti i cibi di origine animale, soprattutto insaccati e salumi e carni rosse, i latticini e i formaggi stagionati, i pesci grassi e i le uova. Da eliminare del tutto, o quasi, i cibi conservati, soprattutto in salamoia, ma anche disidratati e precotti, e ovviamente il sale aggiunto. Per ridurre l’azotemia è poi indispensabile bere tanta acqua, almeno 8-10 bicchieri al giorno.
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