Salute e benessere
Polipi intestinali giovanili: sintomi, cause e cure
I polipi intestinali sono delle escrescenze benigne che si formano all’interno della mucosa intestinale. Vediamo le cause e come curarli
I polipi intestinali giovanili – poliposi gastrointestinale giovanile e dell’infanzia – è una malattia rara che colpisce circa 1 persona ogni 50-100mila. Identificata dalla sigla JIP, la poliposi giovanile, per essere diagnosticata come tale attraverso i classici esami tra cui gastro e colon-scopia, deve presentare alcuni segni clinici specifici.
Questi sono: presenza di più di 5 polipi nel tratto del colon-retto, polipi presenti in tutto il tubo digerente, incluso lo stomaco, e familiarità. La malattia si classifica, poi, in tre varianti in base alla zona di insorgenza delle escrescenze carnose (tali sono, infatti, i polipi): JIP generalizzata (polipi presenti in tutto il tratto digerente), JIP del colon e JIP dello stomaco.
I sintomi di questa malattia sono, però, più o meno gli stessi nelle diverse forme, ovvero:
- Dolore addominale
- Diarrea
- Sanguinamento del retto
- Talvolta prolasso rettale
- Anemia e ritardi nella crescita
Le cause della JIP al momento non sono chiare, perché se in alcuni casi si è riscontrata una anomalia genetica questo vale per tutti. Sicuramente la familiarità conta moltissimo nella probabilità che un bambino o un ragazzo possa sviluppare la malattia, ma non è l’unico fattore che incide.
Come si cura la JIP? La rimozione dei polipi attraverso endoscopia rettale (spesso eseguita durante la colonscopia stessa o la gastroscopia) è necessaria, ma il problema principale rimane l’aumento del rischio di sviluppare un tumore maligno intestinale a distanza di 20 anni, che è più elevato nei casi di poliposi giovanile generalizzata.
Questo perché, di fatto, i polipi, sebbene benigni, sono considerate comunque delle neoformazioni pre-cancerose, e quinti, anche una volta che si sia proceduto ad eliminarli, è necessario sottoporre il giovane e controlli continui. Questa sindrome può insorgere nell’infanzia, ma soprattutto durante l’adolescenza e la prima età adulta.
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