Gravidanza
Labirintite in gravidanza: le cause e le cure che si possono fare
La labirintite è una infiammazione dell’orecchio interno che provoca disturbi fastidiosi come vertigini e nausea. Vediamo come curare questa malattia se insorge in gravidanza
La labirintite è una di quelle malattie che non si augurano neanche al peggior nemico, tanti sono i disturbi che crea. In gravidanza poi, questi sono amplificati, che si associano ai normali malesseri provocati delle fluttuazioni ormonali. La labirintite è un’infiammazione del labirinto, che si trova nell’orecchio interno e che ha l’importante compito si regolare il nostro senso dell’equilibrio.
Questo tipo di infiammazione, come quasi tutte quelle che colpiscono l’orecchio, ovvero le otiti, ha in genere un’origine virale o batterica (quindi di tipo infettivo), spesso si tratta di un’estensione di una prima infezione alle vie respiratore.
Altre possibili cause della labirintite sono l’assunzione di farmaci ortotossici (che sono dannosi per le orecchie), disturbi allergici e anche lo stress. Quali sono i sintomi di questa infezione? Vediamoli:
- Alterazione dell’equilibrio
- Vertigini, giramenti di testa anche continui
- Acufene (ronzio alle orecchie)
- Riduzione della capacità auditiva
- Nausea e vomito (che in gravidanza possono essere “confusi” con la nausea gravidica)
In presenza di questi sintomi concomitanti, la donna incinta deve recarsi dall’otorino per effettuare una visita e gli esami necessari, tra cui la TAC e la risonanza magnetica e iniziare le cure. Ma quali terapie sono compatibili con uno stato di gravidanza? In genere, se l’origine della labirintite è batterica o fungina, ci vuole la cura con gli antibiotici, da scegliere tra quelli che in gravidanza si possono assumere senza danni per il feto.
La labirintite virale, invece, non necessita di cure specifiche ma solo di riposo, perché si risolve da sola in circa una settimana-10 giorni. Nel frattempo si potrebbero assumere dei farmaci anti nausea, ma non tutti vanno bene in gravidanza. E’ bene chiedere al proprio medico se il Plasil, uno dei più efficaci anticolinergici e antiemetici, si possa prendere almeno quando la nausea sia troppo forte. Esistono poi dei rimedi naturali fitoterapici, come il Ribes nigrum, la Pilosella e il Ginko biloba.