Gravidanza
Con l’epidurale va via il dolore del parto ma si allunga il travaglio
L’anestesia epidurale è un valido alleato delle donne durante il parto naturale perché annulla il dolore, tuttavia, finisce per prolungare i tempi del travaglio
L’anelgesia epidurale si sta finalmente diffondendo nei punti nascita di tutta Italia, permettendo così alle donne che affrontano il parto naturale, di accedervi senza costi aggiuntivi.
Sicuramente si tratta di un trattamento farmacologico perfetto per i parti provi di complicazioni in cui la donna possa essere pianamente collaborativa – dal momento che l’anestesia elimina il dolore delle contrazioni, ma non toglie la sensibilità – ma senza soffrire. Insomma, un ottimo compromesso. Tuttavia, come sempre esiste anche un ma. In questo caso è costituito da un allungamento notevole dei tempi del travaglio, pari a circa due ore.
Secondo i dati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California guidati dalla dott.ssa Yvonne Cheng, infatti, se la durata media della seconda fase del travaglio (la fase espulsiva vera a propria) per una donna che stia mettendo al mondo il suo primo figlio è di circa 197 minuti, con l’epidurale si arriva a 336 minuti, ovvero circa 5 ore. Non è certo una differenza da poco! Il dato più sconcertante è, però, l’allungamento dei tempi per il secondo parto.
In questo caso, se una donna impiega, senza epidurale, circa 81 minuti, con analgesia ne occorrono 255 (ovvero oltre 4 ore). Questo prolungamento dei tempi può, in taluni casi, aumentare il rischio di complicazioni che finiscono per richiedere un taglio cesareo, ma nella maggior parte dei casi questo non si verifica e il bambino nasce senza problemi. Ci sono infatti molti altri fattori che, a parte l’anelgesia, possono influire sulla velocità del parto, e del resto ogni donna è diversa quindi anche effettuare una media è sempre molto difficile.
Per questa ragione, anche se un parto con epidurale risulta, alla fine, più lungo del normale, e se magari aumentano anche i tempi di degenza per la madre, queste non sono ragioni sufficienti, alla luce di questi dati, per togliere o limitare la somministrazione dell’epidurale alle donne che ne facciano richiesta. Ci sarà bisogno di effettuare studi più approfonditi, ma al momento, care future mamme in procinto di partorire, non abbiate timore di chiedere l’anestesia al vostro ginecologo.