Cronaca
Eutanasia per bambini: in Belgio adesso è legge
Il Parlamento belga approva la legge sull’eutanasia dei minori. Il Belgio é il primo paese al mondo che la applicherà sui minori senza limiti di età.
Già se ne era parlato lo scorso novembre e la notizia aveva suscitato numerose polemiche. In merito alla legge sull’eutanasia dei minori, in Belgio si attendeva l’approvazione definitiva, dopo il sì del Senato di due mesi fa. E così è stato. Il testo potrà essere applicato per i bambini di cui uno psicologo avrà riconosciuto la “capacità di discernimento” e con il consenso dei genitori.
Tutte le forze politiche belghe ad eccezione degli esponenti di estrema destra e i cristiano-democratici francofoni e fiamminghi erano favorevoli al testo. Ora, dopo mesi di polemiche e manifestazioni di piazza a favore e contro la legge, con 86 sì, 44 no e 12 astenuti, parte un nuovo corso.
Da ora in poi il Belgio sarà il primo paese al mondo che consente l’eutanasia dei minori senza limiti di età (in Olanda è già in vigore ma per i minori di età superiore ai 12 anni, e i ragazzi di 16 e 17 anni possono scegliere l’eutanasia solo dopo aver comunicato la loro decisione ai genitori). La legge che prevede il “diritto di morire” per i minori entrerà in vigore nelle prossime settimane dopo l’assenso del Re Filippo che si prevede non si opporrà in alcun modo.
Ma nel testo sono previste alcune restrizioni:
Il minore può chiedere l’eutanasia solo se è cosciente, in caso di malattia terminale grave e incurabile (un cancro), abbinata a una sofferenza costante e insopportabile che non possa essere alleviata, con la prospettiva di un decesso comunque a breve, con il consenso di entrambi i genitori e con l’approvazione di uno psicologo o di uno psichiatra esterno.
In caso di dolore psicologico la “dolce morte” non è prevista.
Per i bimbi che soffrono di dolori fisici insopportabili, senza possibilità di recupero, è una possibilità. Anche se sarà molto difficile valutare l’effettiva volontà del bambino in quanto sarà sottoposto ad inevitabili condizionamenti esterni (in particolare da parte dei genitori). Ma un genitore come può spegnere la vita del proprio cucciolo senza che ci siano reali ragioni per farlo, un bimbo che hanno cresciuto e per cui hanno lottato? Certo le situazioni sono una diversa dall’altra e forse sarebbe meglio analizzare i casi singolarmente, ma la scienza delle volte è impotente…
Via | Corriere