Cronaca
Mamme da legare: Piccolo vademecum per madri lontane dalla famiglia
Molte di voi, come me, abiteranno lontano dalla famiglia e dalla città d’origine. Avere e crescere un bimbo, in una tale situazione, non è semplice.
Finché il bambino non avrà l’età per andare all’asilo starà soprattutto con voi e, nel caso doveste riprendere il lavoro, sarà necessario o rivolgervi a una baby sitter estranea o a rinunciare a lavorare, almeno per il momento. Quella delle facilitazioni assenti per le neomamme è una questione vecchia e risaputa, non l’affronterò qui. Anche la storia che i nonni sono le “tate” privilegiate è nota. Ma quando siete lontane da tutti? Vi arrangiate.
La casa diventa un campo di battaglia: tutte le manie ossessive per la pulizia dei bagni scompaiono. Meglio: gli occhi imparano a non andare troppo in giro. Occhio non vede, cuore non duole. Il fatto è che manca il tempo: quando il mio compagno torna la sera e prende con sé la bambina, io riesco a fare giusto qualcosina, di sicuro non le pulizie di primavera. Il fine settimana la lavatrice rischia di fondere, ma cerco di passare quanto più tempo possibile con loro due, invece di smontare i pensili della cucina e dare una bella pulita. Ma, inevitabilmente, i fornelli vanno puliti e i pavimenti lavati, e difficilmente riesco a farlo quando io e mia figlia, scatenata tutto il giorno, siamo sole a casa. Così io e il papà ci dividiamo i compiti: uno cucina l’altra sta con la bimba.
La cosa che mi sorprende tanto, quando viene una delle nonne, è poter fare una doccia più lunga del solito. Fare la manicure, andare dal parrucchiere. Andare una sera al cinema o a cena col mio compagno. Leggere un giornale da cima a fondo. Dormire e svegliarmi quando decide il mio cervello, non quando una mano paffutella e poco delicata mi infila un dito nell’orecchio. Che magnifiche, piccole cose.
Cosa fare per sopravvivere? Innanzitutto, se avete un compagno, fatevi aiutare: non solo a pulire casa, ma anche a trovare qualche ora solo per voi. Anche solamente per stendersi sul divano e guardare il soffitto: cercate di recuperare dei momenti d’ozio. Tanto, in due ore non riuscireste comunque a rassettare tutta la casa.
In secondo luogo, ricordate che nella vostra situazione sono in tante. E non vi arrabbiate se la vostra vicina con mamma, zie e sorelle pronte a tenerle ogni giorno il bambino si lamenta di non avere più tempo per se stessa. Alzate con disapprovazione ma dignità il sopracciglio non depilato da un mese, ma non prendetela a schiaffi.
I momenti peggiori saranno quelli in cui non vi sentite bene, ma sarete costrette ad alzarvi e a badare al bambino. Bene: se vostro figlio non fa il bagnetto, un giorno, non è un dramma. Se invece di cucinare prelibatezze riscalderete un omogeneizzato comprato al supermercato, il bambino non avrà danni permanenti. E se sta tranquillo solo davanti alla televisione o a un video di Peppa Pig, lasciatelo fare senza temere che avrà problemi agli occhi o che diventerà un analfabeta che odierà la scuola. La prima cosa per avere un figlio sano e sereno è che lo siate voi per prime. E, anche se è difficile data la situazione, chiedete sempre aiuto quando non ce la fate: al vostro compagno, a un amico, un parente, alla signora della porta accanto, a qualcuno che vi aiuti con le pulizie o a una baby sitter. Quello che spenderete per loro lo risparmierete in ansiolitici e ricostituenti. A volte basta una telefonata, lamentarsi un po’ con qualcuno. O schiaffeggiare la vicina che si lamenta della stanchezza ma ha la mamma perennemente a casa per tenerle la bambina.
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