Gravidanza
Streptococco in gravidanza, sintomi, cause e cure
Lo streptococco è un batterio responsabile di diverse infezioni, tra cui quelle più comuni al cavo orale. Vediamo come cosa fare se si è positivi a questo germe in gravidanza
Tra le tante infezioni che possono colpire una donna durante la gravidanza, ci sono quelle da streptococco, in particolare quello del gruppo B (SGB), un batterio responsabile di malattie respiratorie come faringite e tonsillite, ma non solo, che se presente a livello vaginale o oro-faringeo, si può rilevare facilmente attraverso specifici test non invasivi.
Questo batterio non sempre si manifesta con sintomi infettivi durante la dolce attesa, anzi, spesso è del tutto asintomatico, il problema, però, è che può provocare complicazioni durante parto e soprattutto può trasmettersi al feto durante la nascita o la gravidanza procurandogli danni.
Le conseguenze possibili sul bambino sono abbastanza serie, come disturbi respiratori post partum e rischi cerebrali, ecco perché è sempre consigliata una coltura vaginale per l’individuazione della eventuale positività allo streptococco in prossimità del parto. Si stima che circa il 10-20% delle donne incinta risulta portatrice del germe senza saperlo, ovvero, senza aver contratto “ufficialmente” alcuna infezione.
Il batterio può però, in alcuni casi, provocare malattie in gravidanza come la pielonefrite (infezione renale), l’endometrite, la polmonite, alcune malattie veneree. La conseguenza di queste infezioni non curate può essere un parto prematuro con rottura delle membrane, la morte fetale intrauterina, un aborto spontaneo, il ritardo nello sviluppo del feto. Insomma, come si evince, una serie di conseguenze nefaste che sarebbe meglio poter evitare. Il che, in realtà, è molto facile.
Lo streptococcco del gruppo B si individua con tampone vaginale da eseguire tra la 35ma e la 37ma settimana di gravidanza o, in caso di infezione alle vie respiratorie, attraverso il tampone faringeo. In caso di positività, si procederà ad una terapia antibiotica specifica compatibile con lo stato di gravidanza materna, ad esempio con le penicilline.
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