Gravidanza
Il paracetamolo in gravidanza associato all’aumento del rischio di ADHD nei bambini
Un nuovo studio mette in guardia le donne in gravidanza dall’uso indiscriminato del paracetamolo. All’assunzione di questo farmaco è infatti associato un aumento del rischio di sindrome ADHD nel bambino
Attenzione all’uso del comune paracetamolo in gravidanza, usato come antipiretico o come analgesico. Già diversi studi stanno mettendo sull’avviso le future mamme sui possibili effetti nocivi di questo principio attivo sul feto.
In particolare, una nuova ricerca condotta dai ricercatori di diverse Università del mondo – tra cui quella della California e quella di Aahrus in Danimarca – ha evidenziato un aumento del rischio di sviluppare la sindrome ADHD (iperattività e deficit dell’attenzione), nei bambini figli di donne che avevano assunto farmaci contenenti paracetamolo in gravidanza.
Sebbene gli studiosi invitino essi stessi a non farsi prendere dal panico, dal momento che, però, le cifre parlano chiaro, sarebbe meglio evitare di assumere questi medicinali, o almeno farlo solo quando strettamente necessario per periodi di tempo brevi. Tanto per chiarire di che numeri stiamo parlando, secondo la ricerca i bimbi delle mamme che avevano assunto il paracetamolo (presente come principio attivo in molti medicinali da banco FANS, ovvero antinfiammatori non steroidei), hanno il 37% di probabilità in più di diventare iperattivi, e il 29% in più di probabilità di dover assumere farmaci per curare il disturbo.
Insomma, percentuali non trascurabili, evidentemente. Lo studio non ha dimostrato una chiara correlazione causa-effetto tra assunzione di paracetamolo o sindrome ADHD, ma ha rilevato semplicemente un rapporto, una connessione tra le due cose. Casuale? Gli stessi ricercatori hanno spiegato che prima di modificare le linee guida sull’uso del paracetamolo in gravidanza sarà necessario effettuare altre ricerche, anche perché un’assunzione massiccia di questi medicinali durante la dolce attesa è abbastanza rara.
In ogni caso, per prudenza, il consiglio è quello di limitare l’assunzione di qualunque antidolorifico in gravidanza, e per quanto riguarda il paracetamolo, di assumerlo a basse dosi per non più di 5 giorni continuativamente. Come antipiretico, poi, si dovrebbe assumere solo per un innalzamento della temperatura superiore ai 38° e mezzo. In ogni caso, prima di prendere qualunque farmaco, anche da banco, è bene che la futura mamma chieda consiglio al ginecologo e magari si consulti anche con il proprio medico di base, valutando alternative farmacologiche meno “a rischio”.
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