Istruzione
Il giovedì Santo spiegato ai bambini con i riti della Pasqua
Il giovedì Santo apre le giornate del Triduo pasquale, la fase cruciale della celebrazione della Pasqua: ecco come spiegarlo ai bambini.
Il giovedì Santo è la prima delle tre giornate liturgiche del Triduo pasquale, in cui si ricorda e celebra Gesù crocifisso, sepolto e risorto. Si tratta del culmine delle festività religiose cristiano-cattoliche, perché in esse i credenti rivivono la Passione di Gesù che culmina con la sua Resurrezione il terzo giorno, come compimento delle profezie precedenti.
Il giovedì Santo spiegato ai bambini con i riti della Pasqua
Spiegare la Pasqua ai bambini non è semplice come il Natale, perché in essa sono racchiusi significati escatologici che talvolta anche noi adulti fatichiamo a comprendere in tutta la loro portata. Gli stessi, però, ci ricordano che come Gesù sconfigge la morte per tornare al Padre, analogo destino attende noi, in quanto anime immortali e figli di Dio.
La bellezza delle celebrazioni del Triduo pasquale è che seguono esattamente la cronologia evangelica. I riti si svolgono nelle medesime ore in cui, secondo quanto descritto nei Vangeli, si svolsero gli episodi cruciali che precedettero e seguirono l’arresto, la Passione, la Morte e la sepoltura di Gesù. Sovente la narrazione è associata ad una drammatizzazione degli eventi e dei dialoghi con la partecipazione attiva di tutta la comunità dei fedeli.
Queste caratteristiche delle celebrazioni pasquali ci permettono di rivivere in modo molto emozionante l’ultima fase della vita di Gesù. E’ importante spiegare ai bambini che i momenti liturgici cruciali scandiscono in particolare tre ore specifiche raccontate nei Vangeli:
- l’ora della cena (l’ultima cena, il giovedì Santo);
- l’ora della morte in croce (il venerdì Santo);
- l’ora della Resurrezione (mezzanotte del sabato Santo).
Le due celebrazioni più importanti
La domenica è Pasqua e tutti festeggiamo Gesù risorto. Ma tornando al giovedì Santo, due sono le celebrazioni principali. Al mattino la Messa del Crisma, con la benedizione degli oli che verranno usati per le consacrazioni, e la sera la Messa in Cena Domini, che ricorda l’ultima cena di Gesù.
Il Comandamento dell’Amore si declina con un rito specialissimo che in genere colpisce molto anche i bambini: la lavanda dei piedi, che durante la messa il Vescovo esegue sul sacerdote (o il sacerdote su 12 fedeli scelti). Qual è il significato di questo rito? Secondo il Vangelo, prima della cena con gli apostoli, Gesù lava i piedi a tutti, come estremo atto di umiltà e come esempio del comandamento “amatevi l’un l’altro come io ho amato voi“.
Il senso del gesto è profondo. Simbolizza il concetto, ribadito più volte da Gesù – “gli ultimi saranno i primi“ – ma è soprattutto un atto concreto di amore e di premura. I discepoli, infatti, camminavano tanto e calzavano semplici sandali di cuoio. Per cui, arrivavano a sera con i pedi impolverati e doloranti. Il giovedì Santo, dopo questa messa, si suonano le campane a festa e poi vengono bendate. Saranno “liberate” e risuoneranno nuovamente solo la domenica di Pasqua, per celebrare la Resurrezione di Gesù.