Cronaca
Scambio di embrioni a Roma: la coppia ha scelto i nomi dei due gemelli
Il test del Dna conferma l’errore sanitario: all’ospedale Pertini di Roma c’è stato uno scambio di embrioni. Ora la coppia ha deciso di tenere i bambini e ha già scelto i nomi
Non hanno nessuna intenzione di rinunciare ai bambini, tanto da aver già scelto i nomi dei gemelli che nasceranno ad agosto. Lo racconta la coppia vittima dello scambio di embrioni al Pertini in un’intervista al Corriere della Sera, ora in attesa.
I nomi li abbiamo già scelti, ma li custodiamo nel nostro cuore. Crescono in noi. E anche biologicamente stanno cambiando, adesso, dentro di me.
È ovvio che il pensiero all’altra coppia continua esserci. Una coppia che oggi sa che avrebbe potuto diventare mamma e papà perché gli embrioni impianti per errore erano i loro. Coppia che tra l’altro si è detta disposta a ricorrere alle vie legali, per non rinunciare al diritto alla genitorialità. Il futuro papà ha dichiarato:
Ogni giorno pensiamo all’altra coppia, vittime pure loro. Ma se mi chiede adesso di incontrarli le rispondo: aspettiamo qualche minuto, eh? Non sono nemici, ma nei loro panni, col cuore a pezzi, lascerei perdere. Hanno perso una fase fondamentale, la maternità. Mia moglie non è un animale da riproduzione.
Già non è stato facile accettare di portare dentro qualcosa, che per scelto, non corrisponde al proprio patrimonio genetico. Ricordiamo, infatti, che questi signori hanno optato per la fecondazione eterologa.
Ci abbiamo pensato, ci ho pensato un giorno e basta, però poi ho pensato: chi sono per decidere della vita e della morte? Poi c’è una differenza tra padre e funzione paterna. Parlare di errore umano offende l’intelligenza: questa è malasanità, imperizia.
Via | Ansa
Il test del Dna conferma l’errore sanitario
È arrivata la conferma dell’errore sanitario, commesso all’Ospedale Pertini di Roma: lo scambio di embrioni è stato accertato dagli esami del Dna e della saliva, che hanno permesso di identificare la vera coppia di genitori biologici. Il direttore generale dell’Asl Roma B Vitaliano De Salazar ha commentato:
I risultati delle analisi effettuate unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni escludono il coinvolgimento delle altre coppie che sono state prontamente informate. […] La Direzione dell’ospedale Pertini di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l’adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell’indagine ministeriale.
Inoltre, in una nota diffusa sempre da De Salazar si apprende che i risultati delle analisi escludono il coinvolgimento di altre coppie, che sono già state avvisate. E ora? Adesso restano il dolore e lo sconforto due coppie di genitori, decise a darsi battaglia per l’affidamento dei gemellini che sta portando in grembo non la mamma naturale. C’è una denuncia in Procura, perché l’errore sanitario ha causato una violazione della Legge 40, per cui sono previste sanzioni amministrative serie.
Di norma, la Legge sulla fecondazione prevede che il riconoscimento dei figli sia della donna che porta in pancia i bambini, qui però il caso è molto diverso, anche se in teoria la mamma genetica – che non vuole perdere l’opportunità di diventare genitore – non ha nessun titolo, almeno dal punto di vista giuridico. L’unico modo della mamma incinta di perdere i piccoli è l’aborto: ha comunicato che porterà avanti la gravidanza, sempre che la gestazione non diventi troppo stressante.
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Scambio di embrioni a Roma: entrambe le mamme vogliono i bambini
Roma, 16 aprile 2014: Diventare mamma per errore. È questo il risultato dello scambio di embrioni avvenuto all’ospedale “Sandro Pertini” di Roma. Il 4 dicembre scorso quattro coppie si sono sottoposte al trattamento di fecondazione assistita. Il risultato? Una mamma ora porta in grembo due gemelli non suoi, anzi, è più corretto dire non compatibili con i profili genetici dei genitori perché gli embrioni appartengono a un’altra coppia. E ora? Entrambe le mamme non vogliono rinunciare ai bambini.
I coniugi, che dopo la fecondazione hanno saputo che non potranno avere bambini, hanno presentato un esposto in procura dicendo che se i gemellini nasceranno da un loro embrione vogliono crescerli loro. Ovviamente, la mamma incinta e il relativo papà non vogliono perdere i loro piccoli (hanno scoperto attraverso la villocentesi non geneticamente loro). Il legale Michele Ambrosini ha commentato:
Se la mia cliente avesse voluto abortire, lo avrebbe già fatto. Ora hanno bisogno di tranquillità e riservatezza perché erano già molto provati da quello che avevano scoperto. Poi la pubblicità data alla vicenda ha contribuito ad aumentare la pressione: chiedono e pretendono solo silenzio e rispetto della loro privacy. Il loro unico pensiero, adesso, è quello di far nascere i gemellini. Poi si vedrà…
Di contro l’avvocato dell’altra coppia, Pietro Nicotera, ha dichiarato:
Non c’è giurisprudenza, su un caso come questo. Esiste un vuoto legislativo. Ma i miei clienti me lo hanno ribadito anche pochi minuti fa: quei figli sono nostri, lotteremo con tutte le nostre forze per averli con noi.
Intanto l’unità di fisiopatologia per la riproduzione e la sterilità ha chiuso. Il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha istituito una commissione d’indagine presieduta dal rettore di Tor Vergata, il genetista Giuseppe Novelli. L’errore sanitario c’è stato, è grave e probabilmente si suppone che non sia l’unico.
Via | Corriere
Foto | Pinterest