Gravidanza
Quali prove allergiche alimentari fare in gravidanza?
Le prove allergiche si possono eseguire in gravidanza e se sì quali sono quelle più adatte? Ecco come intervenire in caso di gestazione.
In gravidanza le allergie sono purtroppo molto comune. Spesso si accentuano o si manifestano per la prima volta. A dare maggiormente fastidio sono le allergie alimentari, quindi è bene fare molta attenzione alla dieta ed evitare quei cibi che potrebbero essere scatenati di una qualche reazione. Si possono fare le prove? La risposta è sì, ma devono essere strettamente necessarie e ovviamente devono essere effettuate da uno specialista.
In linea di massima se avete in programma una gravidanza ma non siete ancora rimaste incinta, il consiglio è quello di fare subito i test. Per evitare choc o comunque crisi, la soluzione migliore è fare i test sotto forma di esami del sangue evitando il prick test che invece è un esame da contatto.
Il prick test è l’esame più comune e più noto per scovare questi disturbi. Durante la gestazione, però, l’esecuzione deve essere valutata molto attentamente, essendo questo un test provocativo. È vero che il rischio di crisi allergica è basso, ma potrebbe comunque scatenare reazioni gravi. Nei nove mesi, infatti, le allergie possono diventare molto violente.
Probabilmente la soluzione è una dieta a esclusione per cercare di individuare l’allergene. Il consiglio è di creare una collaborazione tra ginecologo e allergologo, garantire la salute di mamma e bambino e soprattutto valutare insieme la necessità reale di alcuni esami. In alcuni casi, è meglio rimandare dopo il parto.
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