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Salute e benessere

Il vaccino per l’allergia agli acari nei bambini: quando farlo?

L’allergia agli acari della polvere provoca disturbi respiratori e sintomi simili a quelli del raffreddore, e la soluzione è rappresentata dal vaccino. Ma quando farlo al bambino?

L’allergia agli acari della polvere è una delle tante forme allergiche che i bambini possono sviluppare con sintomi molto sgradevoli tra cui asma e disturbi respiratori, naso congestionato, che cola, occhi arrossati con congiuntivite, eczemi e dermatiti.

A differenza delle allergie ai pollini, però, quella agli acari è, purtroppo, non stagionale ma permanente, anche se i cambi di stagione (primavera-autunno) provocano delle recrudescenze dei sintomi.

Per alleviare il malessere di bambini, nelle fasi acute dell’allergia si possono somministrare farmaci antistaminici e cortisonici, che “spengono” la risposta immunitari anomala che è causa del problema, ma che non rappresentano certo una cura. La soluzione migliore è rappresentata, invece, dai vaccini, soprattutto considerando che quelli di ultima generazione agiscono in modo progressivo desensibilizzando il sistema immunitario e agevolando il superamento dell’allergia.

Questo tipo di vaccino si può somministrare a partire dai 3 anni di età del bambino attraverso due modalità: l’iniezione in ambulatorio medico, oppure per via sublinguale (da preferire nel caso dei bambini), che si può fare a casa usando l’apposito flacone dosatore. Quando e come si deve procedere con la vaccinazione contro questa specifica forma allergica?

Ebbene, si comincia con la fase detta di “induzione”, che prevede la somministrazione di una dose ogni giorno per qualche giorno o qualche settimana (ma dipende dal tipo di vaccino). Successivamente si “scende” a 3 volte alla settimana. Consideriamo che la terapia viene modulata dal medico allergologo in base alle necessità del bambino, quindi le nostre indicazioni vagono solo in linea generale.

Il trattamento immunizzante contro acari della polvere e peli di animali (cani e gatti soprattutto), ovvero allergie non stagionali, si può cominciare in qualunque periodo e si proseguirà per tutto l’anno.

Dal momento che lo scopo del vaccino è quello di ridurre i sintomi rendendo meno sensibile il sistema immunitario, per ottenere una buona efficaci a lungo termine (in modo che l’allergia venga superata del tutto una volta che il bambino diventi più grande), il trattamento dovrebbe durare per almeno 3-5 anni consecutivi (come mantenimento). Sarà poi lo specialista a decidere quando sia il caso di interrompere con la terapia immunizzante.

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