Gravidanza
Citomegalovirus, i valori delle analisi da valutare in gravidanza
Il test per la positività al Citomegalovirus (CMV) è importante in gravidanza perché si tratta di un virus che potrebbe provocare danni al feto. Vediamo come interpretare i valori delle analisi
Tra i test ematici non obbligatori ma altamente consigliati in gravidanza c’è anche quello per la positività al Citomegalovirus, un virus della famiglia degli Herpes, non pericoloso in sé ma nocivo per il feto.
Se, infatti, la futura mamma contrae un’infezione da Citomegalovirus in dolce attesa senza saperlo, il suo bambino potrebbe subire danni all’encefalo oppure nascere con una predisposizione all’epatite.
Per questa, ragione, dato che si tratta di un virus asintomatico, l’unico modo per scongiurare queste conseguenze, è quello di effettuare il test (CMV test) per scoprire se nel corpo materno sono presenti gli anticorpi specifici contro questo virus, che indicano un possibile contagio. Come si devono interpretare i valori risultanti dall’esame?
Naturalmente vanno fatti leggere al medico, ma per avere un’anticipazione, ecco le cose da sapere. Il test rileva nel sangue della futura mamma, la presenza, o meno, delle IgG, immunoglobuline di classe G, che sono gli anticorpi contro il virus che rimangono nel corpo per tutta la vita, e delle IgM, immunoglobuline di classe M, che invece sono temporanee. Vediamo i diversi significati che assumono questi valori a seconda della loro presenza e concentrazione:
- Concentrazione inferiore a 12: assenza di anticorpi
- Concentrazione compresa tra 12 e 13,9: presenza dubbia
- Concentrazione uguale o superiore a 14: presenza di anticorpi e quindi positività al test
- IgG assenti e IgM presenti (concentrazione uguale o maggiore a 22): infezione acuta in fase iniziale da tenere sotto controllo
- IgG e IgM positive: infezione in atto da monitorare
- IgG a bassa avidità: infezione contratta di recente, da monitorare per tutta la gravidanza
- IgG ad alta avidità: l’infezione di vecchio corso che si sta riattivando, comporta bassi i rischi per il feto ma è comunque bene che la futura mamma si tenga sotto controllo
In caso di positività al virus e rischi di contagio o contagio conclamato del feto (che si riscontra attraverso l’amniocentesi), durante la gravidanza la donna può essere curata efficacemente con la somministrazione delle gammaglobuline specifiche per il Citomegalovirus.
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Foto| via Pinterest