Gravidanza
L’incubazione della mononucleosi in gravidanza
La mononucleosi, o malattia del bacio, è una patologia infettiva virale che in gravidanza non crea particolari problemi a mamma e feto. Ma vediamo i tempi di incubazione
La mononucleosi è una malattia infettiva provocata dal virus Hepstein-Barr, tanto comune quanto innocua nella maggior parte dei casi. Se contratta in gravidanza non crea rischi particolari per la salute di feto e mamma, a meno che non si tratti di una forma congenita che a presto vedremo.
Per prima cosa, diciamo che la mononucleosi, o malattia del bacio (così chiamata perché si contagia attraverso la saliva), è una di quelle patologie che possono avere un decorso diverso da persona a persona, con sintomi talvolta talmente lievi da passare del tutto inosservati.
In alcuni casi, invece, la malattia si manifesta in modo molto simile alle comuni influenze stagionali. Ecco i segnali che abbiamo contratto la mononucleosi:
- Ingrossamento dei linfonodi
- Stanchezza
- Ingrossamento della milza (splenomegalia)
- Talvolta febbre
- Dolori articolari
- Mal di gola con formazione di placche biancastre sulle tonsille
- Aumento del numero dei globuli bianchi nel sangue (rilevabile tramite i test ematici)
L’incubazione della malattia del bacio è abbastanza lunga, di 30 ai 50 giorni circa dal contagio, e, come anticipato, spesso chi ne vien colpito neppure se ne accorge. Se la forma “normale” della mononucleosi in gravidanza non crea nessun problema, non necessita di cure particolari se non di tanto riposo a letto, va però detto che ne esiste una forma congenita molto più insidiosa, legata alla presenza nel corpo del Citomegalovirus.
In questo caso accade che a causa del riattivarsi del virus, la mononucleosi può manifestarsi in forma acuta e grave, che provoca danni molto seri al feto. Ad esempio, il bambino dopo la nascita potrebbe manifestare sordità progressiva, oppure deficit neuronali o disturbi ottici. Per questa ragione, piuttosto che della mononucleosi in quanto tale, è bene che la futura mamma si preoccupi di effettuare il test per il Citomegalovirus, anche se non è obbligatorio, per evitare queste gravi conseguenze. Inoltre, anche une esame come l’amniocentesi è in grado di rivelare l’eventuale contaminazione da Citomegalovirus.
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