Gravidanza
Sindrome dell’emolisi in gravidanza: i sintomi della preeclampsia
La sindrome dell’emolisi è una complicanza che in gravidanza può portare all’eclampsia, una condizione che può mettere a rischio la vita di mamma e feto. Vediamo i sintomi
La sindrome dell’emolisi in gravidanza è una particolare forma di preeclampsia, una complicanza che se non trattata adeguatamente può condurre ad esiti drammatici.
Questa sindrome, identificata dalla sigla HELLP (Hemolisis Helevated Enzymes Liver e Low Platelet count), venne identificata nel 1982, come complicanza (per fortuna abbastanza rara), che insorge nel terzo trimestre di gestazione o, nel 27% dei casi, entro la 27ma settimana, soprattutto in donne già soggette a preeclampsia, quindi con ipertensione e elevati livelli di albumina nella urine.
Si manifesta con la comparsa di una serie di anomalie legate alla circolazione e alla coagulazione del sangue tra cui:
- Emolisi (anemia emolitica microangiopatica): i globuli rossi materni vengono prodotti non interi ma frammentati, cosa che danneggia i vasi e provoca un accumulo di fibrina, sostanza che serve alla coagulazione del sangue
- Innalzamento degli enzimi epatici: questo fenomeno è proprio legato alla ostruzione di vasi epatici provocata dagli accumuli di fibrina. Seguono emorragie e formazione di ematomi nel fegato e possibile distruzione dello stesso
- Trombocitopenia: distruzione delle piastrine del sangue
Come facilmente intuibile, la sindrome HELLP è molto seria, e va trattata subito per evitare danni a madre e feto, e pertanto è bene conoscerne i sintomi in modo da poterli riferire al proprio ginecologo e intervenire tempestivamente. Ecco i principali:
- Dolore epigastrico acuto con tensione della parete addominale (in corrispondenza del fegato)
- Nausea e vomito
- Malessere generale
- Cefalea
- Ipertensione
- Ittero o subittero (colorazione giallastra della pelle)
- Dispnea (respirazione difficoltosa)
- Scotomi (riduzione della capacità visiva)
Le analisi delle urine evidenzieranno, inoltre, proteinuria (presenza di proteine), mentre i valori ematici da considerare inizialmente (che sono segnale di sindrome emolitica), sono:
- Livelli delle piastrine inferiori a 100mila unità
- Transaminasi superiori a 30 U/I
- Aumento LDH e bilirubina
Talvolta, la sindrome dell’emolisi in gravidanza si associa a fegato grasso acuto (steatosi epatica), sindrome emolitico uremica e porpora trombotica trombocitopenica. Si tratta di condizioni pericolose per l’incolumità materna e il buon esito della gravidanza, che prevedono il ricovero in ospedale e e un attento monitoraggio della situazione. Una adeguata terapia conservativa permette alla gestante di proseguire la gravidanza fino al parto senza conseguenze.
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Foto| via Pinterest