Gravidanza
Sindrome di Gilbert in gravidanza: sintomi, cause e cure ammesse
La sindrome di Gilbert è una condizione congenita che porta ad un aumento non patologico della bilirubina nel sangue. Vediamo le conseguenze in gravidanza
La sindrome di Gilbert in gravidanza può creare problemi al feto o alla madre? Stiamo parlando non di una malattia, ma di una condizione cronica benigna che si caratterizza per un’anomalia nello smaltimento della bilirubina da parte del fegato.
Per cause genetiche ereditarie, a livello epatico si verifica un deficit nel meccanismo fisiologico che porta all’eliminazione della bilirubina, una sostanza pigmentata derivante dalla degradazione dei globuli rossi, che quindi tende ad accumularsi nel sangue e nei tessuti provocando un lieve ittero (colorazione giallastra di pelle e sclere).
Nelle analisi del sangue per il controllo della funzionalità epatica, riscontrare una iper-bilirubinemia, può legittimamente sospettare ad una disfunzione patologica del fegato o delle vie biliari, ma nel caso della sindrome di Gilbert non è così.
Infatti l’aumento dei valori della bilirubina indiretta (non coniugata, ovvero prodotto dalla milza e non ancora metabolizzata dal fegato), è conseguenza di un’alterazione nella produzione dell‘enzima epatico preposto all’individuazione delle molecole di bilirubina, il glicuronil-transferasi, ma questa piccola anomalia non interferisce assolutamente con il resto delle funzioni del fegato, che infatti risulta del tutto sano.
La sindrome di Gilbert è quindi una condizione cronica che si manifesta soprattutto negli adulti (dai 20 anni in poi), ma in rari casi anche nell’infanzia, spesso del tutto asintomatica e scoperta per caso, magari proprio dopo i controlli epatici di routine in gravidanza.
c’è da dire che i sintomi, in particolare la tendenza all’ittero e una certa debolezza, si accentuano dopo malattie debilitanti, sforzi fisici, dimagrimento o digiuno prolungato, febbre.
Detto questo, è necessario sottoporsi a terapia? La risposta è no, dal momento che non stiamo parlando di una malattia, ma solo di una piccola anomalia del tutto benigna che non altera la funzionalità epatica. Ergo, anche in gravidanza, una volta che la futura mamma e il suo medico sappiano della sindrome, non è necessario seguire alcuna cura, e tanto meno preoccuparsi di eventuali conseguenze per il feto. Tuttalpiù, dato che stiamo parlando di una sindrome ereditaria, anche il bambino potrebbe manifestare questa lieve alterazione benigna.
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Foto| via Pinterest