Gravidanza
Attente a Google: le donne in gravidanza preferiscono il dottor G al ginecologo
A chi chiedere consiglio o informazioni quando si è incinta? Le donne si affidano a Google, soprattutto perché non soddisfatte del materiale fornito dal medico. Una tendenza pericolosa, perché su internet l’informazione scientifica non regolamentata.
Non c’è donna in gravidanza che non sia curiosa si sapere se la sua gestazione sta procedendo normalmente. È diventata una tendenza comune quella di digitare su Google i propri disturbi per formulare un’autodiagnosi e le donne incinte sono maestre: perdite, fitte al fianco, sviluppo del bambino, nausee, voglie, ecc. Il dottor G ha una risposta per tutto. Peccato, che questo meccanismo sia abbastanza pericoloso, perché come ben sapete online si trovano informazioni di qualsiasi genere, a volte sbagliate, e consigli non sempre salutari.
A dimostrare questa tendenza è uno studio della Penn State University, secondo cui ci si rivolge al motore di ricerca addirittura anche prima della prima visita dal ginecologo. La ricerca di informazioni inizia già a 8 settimane, quando il test di gravidanza segnala il concepimento. Che cosa vogliono sapere le donne? Per esempio se durante il primo controllo medico si potrà vedere il bambino o se il test è davvero efficace.
I ricercatori hanno poi scoperto che in linea di massima le donne non sono rimaste soddisfatte delle news avute dal dottor G, così come delle strutture delle cure prenatali. La maggior parte poi trovava superati opuscoli e volantini dati dal medico o libri e preferiva avere informazioni in formati diversi: le nuove tecnologie sono interattive e video e app sono molto più apprezzate.
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