Crescita
La prima visita andrologica per il bambino: qual è l’età migliore?
Anche i maschietti dovrebbero curare la propria salute intima fin da piccoli. Vediamo qual è l’età migliore per sottoporli alla prima visita dall’andrologo
Quando i bambini iniziano la fase puberale, è importante che il loro sviluppo fisico, con la maturazione dei caratteri sessuali secondari, vengano controllati dal medico per individuare precocemente eventuali problemi, ritardi o disfunzioni e intervenire subito.
Se, però, le femminucce subito dopo il menarca – l’arrivo della prima mestruazione – vengono accompagnate dalle loro mamme ad effettuare il primo incontro con il ginecologo, che rappresenta una tappa di crescita comune per le bambine, per i maschietti la prima visita andrologica in genere arriva quando lo sviluppo è già completato da anni.
Sovente sono proprio disturbi della sfera sessuale – funzionale o psicologica – e problemi urologici che portano il giovane a recarsi dallo specialista, mentre sarebbe stato sufficiente un monitoraggio proprio durante la pubertà per prevenirli o comunque individuarli e curarli per tempo.
Insomma, anche i maschi devono curare fin da subito la propria salute intima, senza contare che un bel discorso con l’andrologo permette al giovane di avere delle informazioni importanti sul funzionamento del proprio apparato sessuale, e sulla sessualità (consapevole, responsabile), in generale.
Si tratta di nozioni che i genitori, per quanto accorti, non possono fornire al proprio figlio in crescita, anche solo per ragioni di pudore e opportunità. Lo specialista, invece, sa come approcciarsi al minore e quali sono le problematiche e i dubbi più comuni.
Alla luce di queste considerazioni, a quale età un bambino/teenager sano (quindi lasciando perdere eventuali disfunzioni che possano essere emerse durante l’infanzia e che, naturalmente, devono portare ad una visita di controllo ben prima della pubertà) dovrebbe essere sottoposto alla sua prima visita andrologica?
Secondo i pediatri il momento giusto si situa tra i 12 e i 14 anni, il momento cruciale dello sviluppo fisico, in cui il bambino si pone tante domande sui cambiamenti del proprio corpo e sulle pulsioni sessuali, e necessita di esser aiutato a gestire in modo corretto queste nuove scoperte, senza ritrovarsi a “pescare” informazioni (spesso contraddittorie e fuorvianti) sul web o dai coetanei.
E’ bene che sia il papà o una figura maschile di cui il minore si fida ad accompagnarlo dall’andrologo, e che la visita sia strettamente privata (solo il minore e lo specialista), in modo da preservare la privacy e ridurre al minimo l’imbarazzo. Il ragazzino ne uscirà rassicurato e molto più consapevole, e naturalmente sarà anche più incline a recasi dallo specialista quando ne abbia bisogno, avendo ormai “rotto il ghiaccio”.
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